Mentre stiamo scrivendo il cosiddetto Decreto Crescita è al Senato per l’approvazione della legge di conversione. Il Decreto-legge n.34/2019 è – di fatto – un insieme di provvedimenti anche molto diversi tra loro, tutti però con l’obiettivo di fornire misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi. Tra i temi che avrebbero potuto essere toccati dal decreto anche una sostanziale riforma della cosiddetta legge Bersani.
Cosa è e come funziona la legge Bersani
La Legge 40/2007, nota ai più come legge Bersani, dal nome dell’allora Ministro per lo Sviluppo Economico, fu promulgata con l’obiettivo di fornire “misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese”. Al Comma 2 dell’Art.5 del Capo I di tale legge si legge testualmente: “L’impresa di assicurazione, in tutti i casi di stipulazione di un nuovo contratto, relativo a un ulteriore veicolo della medesima tipologia, acquistato dalla persona fisica già titolare di polizza assicurativa o da un componente stabilmente convivente del suo nucleo familiare, non può assegnare al contratto una classe di merito più sfavorevole rispetto a quella risultante dall’ultimo attestato di rischio conseguito sul veicolo già assicurato.” Ciò significa, in poche parole, che è sempre possibile assicurare un veicolo acquistato – nuovo od usato – sfruttando la classe di appartenenza di uno dei componenti del nucleo familiare già assicurato, compresa quella dello stesso intestatario. In tal modo si intese agevolare indirettamente i giovani neopatentati, consentendo a costoro, se ancora residenti con i genitori, di evitare di partire dalla classe di merito più penalizzante (CU 14) ereditando ad esempio quella del padre. Ciò comportava e comporta tuttora un notevole risparmio economico per le famiglie. Per poter usufruire della agevolazione della legge Bersani basta:
- provare di essere familiari residenti con la persona la cui classe di merito si intende ereditare; condizione, questa, facilmente verificabile grazie al certificato relativo allo Stato di Famiglia, da richiedersi presso gli sportelli anagrafe del proprio comune di residenza;
- che l’auto (o la moto) acquistata non sia mai stata assicurata in precedenza nell’ambito familiare;
- che la classe di merito da ereditare sia relativa ad un veicolo della stessa tipologia di quello acquistato (ad esempio auto con auto o moto con moto, non auto con moto);
- che la polizza assicurativa dalla quale si vuole ereditare la classe sia attiva.
Infine, va ricordato che l’agevolazione è relativa esclusivamente alle persone fisiche, non alle aziende.
L’emendamento al Decreto Crescita
Tra gli emendamenti proposti dalla maggioranza parlamentare in fase di elaborazione dell’articolato, ne è stato proposto uno, poi definitivamente ritirato, che avrebbe modificato alcuni aspetti fondamentali della legge Bersani. L’articolo proposto, nella sostanza, avrebbe consentito:
- di poter ereditare la classe di merito relativa anche a veicoli di tipologia diversa (quindi, ad esempio, da auto a moto o viceversa);
- di poter applicare l’agevolazione anche in caso di rinnovo RCA, non solo in caso di nuovo contratto.
Se con il Decreto del 2007 si intendeva agevolare i neopatentati giovani, risulta abbastanza chiaro che la riforma proposta avrebbe rafforzato tale linea, premiando inoltre gli assicurati virtuosi, che avrebbero potuto godere di un abbassamento sensibile del premio di tutte le polizze RCA sottoscritte in ambito familiare. L’emendamento è stato però considerato non ammissibile. Che venga riproposta una riforma simile in futuro non è però escluso, in quanto la logica premiale che vi sta dietro certamente incentiva il comportamento virtuoso alla guida, e questo è un bene per l’intera collettività.