L’Art.16 del Decreto Legge 124/2023, “Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione, per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione“, istituisce l’importante bonus ZES 2024. Con esso infatti viene stabilito che le imprese che nell’anno in corso acquisiscono determinati beni strumentali da destinarsi a strutture produttive ubicate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, possono usufruire di un importante credito di imposta.
I beni strumentali agevolati dal bonus ZES 2024
Gli investimenti agevolabili sono quelli relativi all’acquisto di nuovi macchinari, di impianti, di attrezzature e di terreni e all’acquisto/ampliamento di immobili strumentali, destinati a strutture produttive preesistenti o di nuova realizzazione (per approfondimenti, è consultabile il Regolamento UE 651/2014, Art.2, punti 49, 50 e 51). Il decreto inoltre precisa che il valore di terreni e impianti non può comunque superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.
Le regioni del bonus ZES 2024
Il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, all’Art.107, paragrafo 3, lettere a e c, consente di derogare in alcuni specifici casi all’impossibilità di destinare aiuti di stato. I casi sono quelli in cui la zona oggetto degli incentivi sia:
- con un tenore di vita particolarmente basso o con una grave forma di sottoccupazione;
- bisognosa di aiuti economici, ma non tali da pregiudicare l’interesse comune.
Le regioni di cui al punto 1 sono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia; la regione al punto 2 è l’Abruzzo.
Il credito d’imposta del bonus ZES 2024
Con il provvedimento n.305765/2024 dello scorso 22 luglio, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito la percentuale del credito di imposta fruibile per gli investimenti relativi al bonus ZES. Essa risulta pari al 17,6668%.
Come specifica la comunicazione, “[d]etta percentuale è ottenuta rapportando il limite di spesa all’ammontare complessivo dei crediti d’imposta risultanti dalle comunicazioni validamente presentate.” Poiché l’ammontare complessivo dei crediti richiesti risulta pari a 9.452.741.120 €, mentre le risorse disponibili ammontano a 1.670.000.000 €,
- 1.670.000.000/9.452.741.120=0,176668.
Tale percentuale è da applicarsi al costo complessivo dei beni acquistati/ampliati tra il 1 gennaio e il 15 novembre 2024, con un limite massimo, per progetto, di 100 milioni di euro. Rimangono fuori dal bonus ZES 2024 gli investimenti di importo complessivo inferiore ai 200.000 €.
Chi non può aderire al bonus ZES 2024
L’agevolazione non è fruibile dalle imprese siderurgiche, carbonifere e della lignite, dei trasporti e relative infrastrutture, dell’energia, della banda larga, del credito, della finanza e delle assicurazioni.
Sono altrettanto escluse dall’incentivo le imprese in liquidazione, in scioglimento ed in difficoltà (vedi l’Art.2, punto 18, del Regolamento UE 651/2014).
Obblighi delle imprese beneficiarie
Al fine di mantenere i benefici del credito di imposta, le imprese beneficiarie del bonus ZES 2024 hanno l’obbligo di permanere nelle zone oggetto dell’investimento per almeno cinque anni.
L’inosservanza di tale obbligo comporta la revoca dei benefici concessi e goduti.
Le ultime novità relative al bonus ZES 2024
Essendosi conclusa la fase preliminare di presentazione delle richieste lo scorso 12 luglio, e resa noto – come più sopra indicato – la percentuale di credito di imposta riconosciuta, siamo in attesa dell’apertura della seconda fase di invio, quella della comunicazione integrativa, dal prossimo 18 novembre al 2 dicembre 2024. Con essa i richiedenti il bonus ZES 2024 debbono attestare l’effettiva realizzazione, al 15 novembre prossimo, degli investimenti indicati nella comunicazione precedente. In assenza di tale comunicazione integrativa, il diritto al credito d’imposta viene meno.