Dicembre 3, 2024

Polizze Unit o Fondi d'investimento?

Negli ultimi anni risulta sempre più difficile guadagnare risparmiando senza rischi. I tempi dei conti deposito con rendimenti superiori al 5% annuo – caratteristici dei primi anni del XXI secolo – sono decisamente finiti. Oggi, a causa dei bassi tassi di interesse, investire in strumenti considerati no risk, come i titoli di stato, è un’operazione esclusivamente conservativa; in certi casi può addirittura essere una rimessa. Per questo motivo, per consentire cioè al piccolo risparmiatore di realizzare plusvalenze degne di questo nome, sono tornati in auge strumenti finanziari di risparmio con un livello di rischio decisamente più alto rispetto ai tradizionali rifugi degli italiani, quali i titoli di stato o, indirettamente, i conti deposito e le polizze rivalutabili. I piani di accumulo su fondi di investimento sono un’offerta oggi molto presente sul mercato e anche il mondo assicurativo vi partecipa con grande capacità di raccolta.

I fondi comuni d’investimento

Cosa è un fondo comune di investimento? Si tratta di uno strumento finanziario che ha come fine quello di creare valore, per i risparmiatori e per i gestori del fondo. Gli attori fondamentali di un fondo sono due:

  • I fondisti, ossia i risparmiatori che acquisiscono quote del fondo tramite i propri risparmi;
  • Le società di gestione, che avviano, il fondo, ne stabiliscono il regolamento e ne gestiscono il patrimonio.

Banche e assicurazioni si occupano di collocare sul mercato le quote dei fondi di investimento; quando a farlo è un’assicurazione, il collocamento avviene mediato da una polizza vita.

I fondi vengono classificati in base al “peso” che la componente azionaria ha al loro interno. Essi possono essere:

  • Azionari (con almeno il 70% di azioni);
  • Bilanciati (dal 30% al 70% in azioni);
  • Obbligazionari (dallo 0% al 30% in azioni);
  • Liquidità (0% in azioni);
  • Flessibili (componente azionaria totalmente variabile).

Le polizze Unit linked

Le Unit linked sono polizze vita dedicate al risparmio e all’investimento, nelle quali i premi versati confluiscono non in gestione separata, come accade nelle polizze rivalutabili, bensì in fondi d’investimento interni o esterni alle compagnie assicurative. Con ogni premio versato, il contraente acquista cioè un certo numero di quote del fondo. Questa tipologia di polizze vita (tecnicamente definite di Ramo III) non presenta alcuna garanzia di capitale, né il consolidamento delle prestazioni. Le Unit sono cioè strumenti assicurativo-finanziari ad alto rischio, destinati pertanto a clienti pronti a tollerare, nel tempo, oscillazioni anche molto sensibili nel valore del proprio investimento. L’elemento propriamente assicurativo, in questi contratti, è dato dalla prestazione caso morte (valorizzazione delle quote del fondo al momento del decesso, talvolta maggiorata di una percentuale aggiuntiva), dall’uscita dall’asse ereditario e – se sottoscritta con finalità previdenziale – dall’impignorabilità e insequestrabilità delle somme versate.

I costi

I costi che il cliente deve affrontare nei contratti Unit sono oggi facilmente comprensibili e comparabili grazie al KID (Key Information Document), documento standardizzato che presenta le informazioni chiave sul prodotto, da consegnare all’acquirente in fase precontrattuale (per approfondire, si legga l’articolo Polizze Vita: rivalutabili, Unit e Index linked).

Polizze Unit o fondi d’investimento? Quale scegliere?

Generalmente chi sceglie un fondo d’investimento lo fa per una maggiore svincolabilità delle somme versate rispetto ad una polizza assicurativa Unit. Infatti i contratti assicurativi a premio annuo sono soluzioni cosiddette a risparmio forzoso: due o tre annualità di premio sono obbligatorie, pena la perdita di tutto l’ammontare versato; i contratti a premio unico sono anch’essi, per qualche investitore, troppo vincolanti: le somme non possono generalmente essere toccate prima di dodici mesi dalla decorrenza. Nei fondi invece questo tipo di limite non c’è; possono esserci forti disincentivi ad uscita anticipata, ma mai la totale perdita del capitale. Di contro, chi sceglie una Unit rispetto a un fondo lo fa in genere perché interessato anche agli aspetti civilistici che caratterizzano i contratti assicurativi vita: l’uscita dall’asse ereditario, impignorabilità e insequestrabilità.