Novembre 22, 2024

I Fondi Pensione: un investimento che genera un reddito aggiuntivo

Distaccati dalla regolare pensione prevista per ogni lavoratore, i Fondi Pensione non sono altro che un investimento aggiuntivo con lo scopo di far ottenere un reddito al risparmiatore alla fine dei suoi anni di attività lavorativa.

Possono essere considerati come degli strumenti costituiti al fine di erogare prestazioni pensionistiche a tutti gli aderenti, in aggiunta a quelle obbligatorie per legge.

I Fondi Pensione rappresentano quella che può essere considerata come la prima forma di Previdenza Complementare, strutturata su base collettiva.

Da un punto di vista prettamente economico, sono strumenti creati per realizzare quello che viene considerato come il Secondo Pilastro del Sistema Pensionistico.

L’adesione a questi Fondi è sempre facoltativa e la loro funzione è quella di raccogliere i contributi versati dagli aderenti, occupandosi della gestione finanziaria, per poi erogare, al raggiungimento dell’età pensionabile, una prestazione pensionistica.

Possiamo distinguere diverse tipologie di Fondi Pensione. L’aderente, infatti, può scegliere di investire in:

  • Fondi a Prestazione Definita
  • Fondi a Contribuzione Definita

Fondi a Prestazione Definita

Ovvero, quando l’aderente stabilisce sin dal momento dell’adesione quale sarà l’importo della sua pensione integrativa. Il Fondo, per raggiungere questo obiettivo, potrà chiedergli di volta in volta, un importo diverso da versare.

Fondi a Contribuzione Definita

I Fondi Pensione sono organismi costituiti con il fine di erogare prestazioni pensionistiche agli aderenti ad integrazione di quelle obbligatorie per legge.

In questo caso l’aderente versa una quota predeterminata di contributi. La prestazione a scadenza, cioè la sua pensione integrativa, dipenderà dalla gestione finanziaria che il Fondo avrà realizzato negli anni, per cui in questo caso non è possibile stabilire in origine quale sarà l’importo erogabile a scadenza.

Fondi pensione “Chiusi” o “Aperti”?

Un’altra importante distinzione si può fare tra Fondi Chiusi Fondi Aperti.

Fondi pensione “Chiusi”

Sono detti anche Fondi Negoziali, poiché nascono da una negoziazione tra più soggetti. Possono essere previsti, infatti, da contratti e accordi collettivi anche aziendali, da accordi fra lavoratori autonomi o fra liberi professionisti, promossi da sindacati firmatari di contratti collettivi nazionali di lavoro ecc…

Gestiscono le risorse finanziare attraverso investitori professionali esterni, mai direttamente e sono riservati a determinate categorie di lavoratori.

Un esempio è il Fondo “Cometa”, istituito per i lavoratori dell’industria metalmeccanica, o il Fondo “Fonchim” istituito per i lavoratori dell’industria chimica e farmaceutica, ma ce ne sono molti altri, come il Fondo “Telemaco”, “Pegaso”, “Fondav”, “Fondapi”.

Fondi pensione “Aperti”

A differenza di quelli chiusi, sono istituiti e gestiti direttamente da un intermediario (Banca, Assicurazione, SGR, ecc.) e non sono destinati a una categoria predefinita di aderenti. Si può aderire su base individuale o su base collettiva.

A loro volta, i Fondi Chiusi e Aperti possono essere a contribuzione definita o a prestazione definita. Possono prevedere soltanto una o più linee di investimento: azionaria, obbligazionaria o bilanciata e l’aderente può scegliere di destinare il suo contributo a una di queste linee in base alle proprie esigenze e alla personale propensione al rischio.

L’ente che vigile e autorizza l’esercizio dei Fondi Pensione è la COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione).