Affrontiamo di seguito il tema dei contributi riscatto laurea per il 2024: di cosa si tratta, chi può usufruirne, che cosa si deve fare per ottenere interessanti vantaggi ai fini pensionistici.
Contributi riscatto laurea: di cosa si tratta
Nel nostro paese è possibile riscattare il diploma di laurea per ottenere vantaggi di tipo previdenziale. In sostanza, gli anni di corso universitario necessari per l’ottenimento del titolo possono essere valorizzati ai fini contributivi.
Contributi riscatto laurea: chi può usufruirne
Tutti coloro che posseggono un diploma di laurea o un titolo ad esso equiparato, possono richiedere il riscatto degli anni universitari ai fini pensionistici. Ciò vale anche per coloro che, al momento della richiesta, risultino disoccupati o non siano mai stati iscritti ad alcuna forma di previdenza obbligatoria.
Come versare i contributi riscatto laurea
L’intero periodo del proprio corso di studi, come dicevamo, può essere riscattato per valorizzare al meglio la nostra futura pensione. Ovviamente, non risultano riscattabili né gli anni in cui eventualmente si è stati fuori corso, né i periodi già eventualmente coperti da un punto di vista contributivo.
Per poter calcolare esattamente quanto si deve versare all’INPS per il riscatto, è necessario in primo luogo considerare la collocazione temporale del proprio corso di studi. Se una parte degli anni che si vogliono riscattare è antecedente al 31 dicembre 1995, vale per essa il sistema di calcolo retributivo; viceversa, per gli anni di corso successivi al 1 gennaio 1996, il calcolo va effettuato secondo il metodo contributivo.
Senza entrare nei dettagli, è facilmente intuibile come il metodo retributivo sia da considerarsi particolarmente oneroso rispetto al metodo contributivo: il primo infatti si basa su calcoli di matematica attuariale piuttosto complessi, con diverse variabili da considerare, quali l’età anagrafica, il periodo da riscattare, il genere e le retribuzioni percepite; nel contributivo, invece, va presa semplicemente in considerazione l’aliquota – in vigore alla data di presentazione della domanda – relativa alla gestione previdenziale su cui opera il riscatto.
Riscatto di laurea agevolato: che benefici comporta
Il Decreto Legge 4/2019, al fine di semplificare ed alleggerire i costi di riscatto, ha introdotto una procedura agevolata, che utilizza il metodo di calcolo contributivo: come base del calcolo si utilizza il minimale di artigiani e commercianti (pari, nel 2024, a 18.415,00 €), a cui viene applicata l’aliquota del 33%. Per il 2024 il costo agevolato per riscattare un anno di corso di laurea è quindi pari a 6.076,95 €.
Grazie al fatto che il costo annuo di riscatto è predeterminato, è facile stabilire a chi conviene il riscatto agevolato della laurea. Sostanzialmente esso giova a tutti coloro che hanno periodi da riscattare non retributivi, ossia non anteriori al 31 dicembre 1995. Questo perché il minor costo di riscatto, grazie all’agevolazione, corrisponde ad un forte abbassamento del futuro assegno previdenziale.
Presentazione della domanda e versamenti contributivi
La domanda va presentata, come oramai da prassi per tutte le richieste pubbliche, direttamente online, accedendo al Portale dei servizi per la gestione della posizione lavorativa. I successivi versamenti dovranno invece essere effettuati utilizzando l’Avviso di pagamento pagoPA.
Ricordiamo infine che gli importi versati per il riscatto consentono anche un importante agevolazione fiscale. Se il versamento è effettuato per se stessi, l’importo è totalmente deducibile; se esso è effettuato per i familiari a carico, risulta invece detraibile al 19%.