Luglio 27, 2024
Tredicesima detassata

Una volta la si chiamava “gratifica natalizia“. La tredicesima mensilità è uno stipendio aggiuntivo mensile rispetto ai dodici canonici. Oggi, tutti i lavoratori dipendenti a tempo determinato ed indeterminato percepiscono la tredicesima per legge. E sarà, forse, una gradita sorpresa quella che riceveranno prima del prossimo Natale 2023. Dovrebbe infatti entrare già a regime il progetto di tredicesima detassata. Ma vediamo un po’ meglio come dovrebbe funzionare la cosa.

Tredicesima: quando si prende e quanto si prende

Come anticipato, la tredicesima mensilità è una gratifica che, in origine, il datore di lavoro elargiva spontaneamente ai propri dipendenti poco prima del periodo natalizio. Nel corso del tempo – prima in parte durante il fascismo, poi nel primissimo dopoguerra – la gratifica da spontanea è divenuta obbligatoria. Uno dei motivi per il quale la tredicesima è stata considerata una erogazione indispensabile per i lavoratori è proprio la sua funzione positiva sull’andamento dei consumi durante le feste del Natale. Un volano fondamentale, del quale non si è più potuto fare a meno.
A chi spetta la tredicesima sarà forse capitato di osservare che il suo importo – nonostante si tratti di una mensilità aggiuntiva allo stipendio di un anno – non è equivalente a quanto percepito negli altri mesi. Esso risulta infatti generalmente più basso. Il motivo è piuttosto semplice. Pur essendo lo stesso lordo percepito negli altri mesi, alla tredicesima non si applicano le detrazioni per lavoro dipendente. Di conseguenza, a parità di tassazione e contribuzione, il netto in busta è inferiore.

Tredicesima detassata: come funziona

Ma come dovrebbe funzionare la detassazione della tredicesima? In realtà, per quanto ad oggi ne sappiamo, non si tratterebbe di una completa detassazione della mensilità, ma piuttosto di un alleggerimento dell’IRPEF. L’idea sarebbe, cioè, quella di sostituire alle aliquote IRPEF ordinarie una tassa “flat – come oggi va di moda dire – che potrebbe aggirarsi intorno al 15%. Si tratterebbe, in effetti di un bell’abbattimento fiscale, visto che gli scaglioni IRPEF partono da una aliquota del 23%.
In discussione è anche se la misura deve riguardare tutti i lavoratori dipendenti o meno. C’è infatti un serio problema di coperture economiche, che potrebbe ridimensionarne l’impatto. Allo studio c’è l’ipotesi di limitare il beneficio a salariati il cui reddito non superi i 35.000 €, in modo da allineare l’intervento ad un altro caposaldo della riforma fiscale del governo, il taglio del cuneo fiscale.

Dicembre 2023 o dicembre 2024?

Originariamente la Legge 9 agosto 2023 n.111, “Delega al Governo per la riforma fiscale“, prevedeva un tempo più ampio per la detassazione della tredicesima. L’obiettivo doveva essere centrato per il dicembre dell’anno prossimo. La necessità di accelerare, se possibile, alla fine di quest’anno, è dovuta all’obiettivo di spingere il più possibile i consumi nel periodo più importante dell’anno. Il timore è infatti che questi possano avere una forte contrazione, a causa dell’impennata inflazionistica e delle costanti incertezze per la situazione futura.
Un altro motivo che dovrebbe seriamente spingere il governo a implementare la tredicesima detassata già per quest’anno è il completo abbandono della cosiddetta “flat tax incrementale” per i dipendenti. Il progetto è infatti stato giudicato troppo oneroso per le casse dello Stato.