Ottobre 12, 2024
Esenzione ticket sanitario

Il pagamento del ticket su alcuni servizi sanitari è pratica ormai consolidata. A partire dal 1982, pochi anni dopo l’inaugurazione del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SNN), è questa infatti la modalità con cui i cittadini partecipano al costo del servizio pubblico. Ma quando scatta l’esenzione ticket sanitario? In che cosa consiste esattamente? E quali sono i requisiti per ottenerla? In questo breve articolo cercheremo di rispondere a tutti questi quesiti.

Quando si paga il ticket sanitario

Attualmente le prestazioni per le quali è previsto il pagamento del ticket sono solo alcune fra quelle previste dal DPCM del 12 gennaio 2017. In tale dispositivo di legge vengono infatti definiti i cosiddetti LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), ossia tutti quei servizi che il SSN è tenuto a fornire a tutti i cittadini. Le prestazioni a pagamento sono:

  • visite specialistiche;
  • esami diagnostici e di laboratorio;
  • prestazioni di pronto soccorso non urgenti (codice bianco), con esclusione degli under 14;
  • cure termali.

Attualmente il costo del ticket varia da regione a regione. E’ però previsto che dal prossimo gennaio 2025 venga definito un tariffario unico nazionale.

Quando non si paga il ticket sanitario

Il pagamento del “contributo di partecipazione” non è invece dovuto per le seguenti prestazioni:

  • esami diagnostici e di laboratorio presenti nei programmi di prevenzione erogati dalle Regioni (mammografia, PAP test, sangue occulto nelle feci, ecc.);
  • esami diagnostici e di laboratorio necessari per la tutela della salute collettiva (ad esempio nel caso di epidemie);
  • visite del medico di medicina generale e del pediatra di prima scelta;
  • esami e trattamenti connessi ad un ricovero ospedaliero;
  • alimenti per categorie particolari (ad esempio i ciliaci);
  • dispositivi medici per diabetici;
  • protesi ed altri ausili per disabili;
  • prestazioni connesse alla maternità;
  • prevenzione dell’HIV nei soggetti a rischio;
  • donazione del sangue, organi e tessuti;
  • prestazioni a tutela dei danneggiati a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati;
  • vaccini inclusi nel Piano nazionale per la prevenzione vaccinale.

Un discorso un po’ diverso va fatto in relazione ai farmaci, per i quali il ticket nazionale è stato abolito oltre vent’anni fa. Essi risultano o completamente gratuiti o totalmente a pagamento (farmaci di fascia C). Tuttavia alle Regioni è stata concessa una certa autonomia, pertanto è possibile che tra i farmaci di fascia A – considerati cioè essenziali o deputati al trattamento di patologie croniche – sia stata istituita una qualche forma di partecipazione alla spesa. Vanno inoltre distinti i “generici” (o “equivalenti”) dai medicinali “di marca”: se si sceglie uno di questi ultimi, si è tenuti a pagare la differenza tra il prezzo del medicinale richiesto e il prezzo di rimborso del “generico”.

A chi spetta l’esenzione del ticket sanitario

Oltre all’esenzione dal ticket per reddito, i cui dettagli sono riportati sulla pagina dedicata del portale del Ministero della Salute, esistono altre possibili vie per fare domanda per esenzione ticket:

  • se si è in presenza di specifiche patologie croniche o rare;
  • in caso di invalidità;
  • in caso di diagnosi precoce di alcuni tumori.

Tutti i documenti per esenzione ticket da presentare sono dettagliatamente ben specificati nelle pagine web che il Ministero dedica all’esenzione ticket sanitario.