Ottobre 12, 2024
Assegno universale anziani

Tutti quanti conoscono l’Assegno unico e universale per i figli a carico, la misura che da pochi anni ha sostituito ed ampliato le vecchie detrazioni per i figli, rendendole di fatto universali. Una misura analoga, che sarà in vigore a partire dal prossimo anno, è l’Assegno universale anziani. Scopriamo che cosa ne sappiamo ad oggi.

Che cosa è l’Assegno universale anziani

Per capire che cosa si intenda con “Assegno universale” per gli anziani è necessario riferirsi a due norme recenti. Il primo dispositivo di legge che va preso come riferimento è la Legge 33/2023, “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane“. In essa, all’Art.5, il legislatore precisa che per promuovere il progressivo potenziamento delle prestazioni assistenziali in favore delle persone anziane non autosufficienti, risulta necessario da parte del Governo introdurre una nuova prestazione universale.
Secondo quanto stabilito dalla Legge 33/2023, tale prestazione è da considerarsi sperimentale nonché progressiva, ovvero “graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale” dell’anziano non autosufficiente. Tale agevolazione dovrà avere una duplice natura: o erogata sotto forma di trasferimento monetario, o sotto forma di servizi alla persona. In ogni caso, la prestazione dovrà assorbire “[…] l’indennità di accompagnamento […] e le ulteriori prestazioni di cui all’articolo 1, comma 164, della legge 30 dicembre 2021, n. 234“. Con la locuzione “ulteriori prestazioni” si fa riferimento a quanto precisamente stabilito dall’ultima Legge di Bilancio dello Stato.

L’assegno universale anziani nel DL 29/2024

Con il Decreto Legislativo 29/2024 quanto richiesto dalla Legge 33/2023 viene precisato e parzialmente “scaricato a terra”. Il dispositivo dedica un intero Capo, il II, al tema dell’assegno universale anziani.
Al comma 1 dell’Art.34 si specifica, innanzitutto, la durata temporale della sperimentazione, che partirà il prossimo 1 gennaio 2025 e si concluderà dopo due anni, il 31 dicembre 2026.
L’articolo successivo chiarisce chi siano i beneficiari dell’iniziativa e quali siano le opzioni praticabili. L’erogazione dell’assegno unico viene riconosciuta solo “previa espressa richiesta” da parte degli anziani non autosufficienti in possesso di ben specifici requisiti, ossia:

  • con almeno 80 anni di età;
  • in condizioni di bisogno assistenziale gravissimo;
  • con un valore ISEE non superiore a 6.000 €;
  • già titolari dell’indennità di accompagnamento o in possesso dei requisiti per il riconoscimento della stessa.

Sarà l’INPS, come specificano i commi 2 e 3 dell’Art.34, a stabilire quali siano i criteri per stabilire il livello di bisogno assistenziale gravissimo, a seguito dell’istituzione dii una apposita commissione tecnico-scientifica nazionale, da nominarsi entro la fine del prossimo maggio.

Gli importi dell’assegno universale anziani 2025

La prestazione, si precisa all’Art.36, sarà esente da imposizione fiscale e non soggetta a pignoramento e si comporrà di due quote: una fissa ed una integrativa.
La quota fissa sarà necessariamente di tipo monetario e corrisponderà all’attuale assegno di accompagnamento. La quota integrativa, definita “assegno di assistenza“, avrà un valore di 850 € mensili e sarà “[…] finalizzata a remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore […], o l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale […]”.