Novembre 22, 2024
Nuovo Patent Box

Risale allo scorso febbraio 2023 l’ultimo aggiornamento relativo al nuovo Patent Box, il regime di tassazione agevolata sui redditi derivanti dall’utilizzo di alcuni beni immateriali. Cerchiamo di seguito di scoprirne le caratteristiche principali.

Patent Box: di che si tratta

Leggiamo dal sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che con il termine “Patent Box” si intende un regime agevolato facoltativo che permette di incrementare ai fini fiscali il valore delle spese relative a “[…] software protetto da copyright, brevetti industriali, disegni e modelli, che siano utilizzati dagli stessi soggetti direttamente o indirettamente nello svolgimento della propria attività di impresa.
L’idea è quella – come riporta la Circolare n.5 del 24 febbraio 2023 dell’Agenzia delle Entrate – “[…] di incentivare la creazione e lo sfruttamento economico di beni immateriali nell’esercizio di attività di impresa.
Il primo provvedimento Patent Box risale alla Legge di Stabilità 2015 e al conseguente Decreto Interministeriale del 30 luglio 2015. Ma di che cosa si trattava?

Patent Box, agevolazione originaria

Inizialmente il regime opzionale consentiva di escludere dalla tassazione una determinata percentuale del reddito derivante dallo sfruttamento commerciale dei beni immateriali (30% nel 2015, 40% nel 2016, 50% nel 2017). Come riportato all’Art.6 del Decreto 30 luglio 2015, per bene immateriale si intende in sintesi:

  • software protetto da copyright;
  • brevetti industriali;
  • marchi di impresa;
  • disegni e modelli;
  • informazioni aziendali ed esperienze di tipo tecnico rientranti nell’ambito del segreto industriale.

Nuovo Patent Box, agevolazione attuale

Attualmente l’agevolazione prevede una maggiorazione, ai fini fiscali, del 110% per le spese sostenute in ambito di ricerca e sviluppo, “[…] finalizzate” – come riporta il Ministero delle Imprese – “al mantenimento, al potenziamento, alla tutela e all’accrescimento del valore dei software protetti da copyright, dei brevetti industriali e dei disegni e modelli giuridicamente tutelati.

Nuovo Patent Box, requisiti per partecipare

Come accennato il Patent Box è un regime opzionale, ossia può essere scelto in alternativa al regime fiscale ordinario se sussistono alcuni presupposti specifici. Tra questi – a patto che si sia titolari di reddito d’impresa – ricordiamo:

  • la titolarità del diritto allo sfruttamento economico dei beni immateriali, così come precedentemente definiti;
  • la presenza di attività di ricerca e sviluppo, finalizzate alla creazione e allo sviluppo dei suddetti beni.

In relazione a quest’ultimo punto, va sottolineato che il regime opzionale considera come rilevanti – ai fini dell’agevolazione fiscale –le attività di seguito precisate:

  • la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale (Art.2 Decreto Mise 26 maggio 2020);
  • l’innovazione tecnologica (Art.3 del summenzionato Decreto);
  • il design e l’ideazione estetica (Art.4 rel summenzionato Decreto);
  • la tutela legale dei diritti sui beni immateriali.

Le spese ammissibili relative alle attività di ricerca e sviluppo su cui applicare la maggiorazione del 110% sono – sinteticamente – le seguenti:

  • le spese per il personale;
  • le quote di ammortamento, la quota capitale dei canoni di locazione finanziaria, canoni di locazione operativa e altre spese relative ai beni mobili strumentali e ai beni immateriali;
  • le spese per servizi di consulenza;
  • le spese per materiali e forniture;
  • le spese relative ai diritti sui beni immateriali, nonché quelle relative alla prevenzione della contraffazione e alla tutela legale.

Come aderire al nuovo Patent Box

Per aderire al regime agevolato, è sufficiente comunicarlo in fase di dichiarazione dei redditi. Una volta aderito, la scelta, per cinque periodi d’imposta, è irrevocabile. L’opzione può però essere rinnovata.