Sinistri RCA: di chi è la colpa?

Dopo averne parlato qualche tempo addietro, è opportuno ritornare sull’attribuzione della colpa nei sinistri RCA, anche alla luce dei vari quesiti proposti dai nostri lettori. Ricordiamo che il legislatore, con l’introduzione della procedura di indennizzo diretto a partire dal 1 febbraio 2007 (D.L.223 del 4 luglio 2006, Decreto Bersani), ha predisposto una tabella che riepiloga le casistiche più frequenti di ripartizione di responsabilità (barème di responsabilità), che riportiamo di seguito:

Questa tabella, originariamente allegata al Decreto Bersani, consente piuttosto agevolmente di stabilire per 289 casistiche come deve essere ripartita la responsabilità quando sono due i veicoli coinvolti nel sinistro.

Come si legge la tabella di ripartizione di responsabilità

Utilizzare la tabella, quando la dinamica del sinistro è chiara, è piuttosto semplice. La prima colonna a partire da sinistra elenca 17 possibili stati del veicolo A coinvolto nel sinistro; la stessa cosa fa la prima riga dal basso per il veicolo B (in tal caso semplicemente ripetendo la numerazione degli stati possibili, non la loro descrizione). Per sapere se il veicolo A ha torto (T), ha ragione (R), è in concorso di colpa con il veicolo B (C) oppure se il sinistro non è verificabile (NC) basta incrociare il dato sulla colonna del veicolo A con quello sulla riga del veicolo B – come si fa a “battaglia navale” – ed otteniamo il risultato.
Ad esempio, se il veicolo A è in sosta (1), mentre il veicolo B lo tampona procedendo nella stessa fila (8), la tabella ci dice, incrociando i dati (1, 8) che A ha ragione; se invece A sta parcheggiando (3) e B sta entrando nel parcheggio (5) ed avviene l’urto, c’è corresponsabilità (3, 5).

Alcuni casi di ripartizione di responsabilità

Alcuni lettori ci hanno segnalato nel tempo casi specifici, a cui abbiamo in verità già dato risposta ma che ci sembra opportuno ripresentare qui in forma organizzata. Vediamone alcuni.

Tamponamento tra strada privata e strada provinciale

Ci viene riferito di come – transitando in strada provinciale – il veicolo A non sia riuscito ad evitare il veicolo B sbucato improvvisamente da una strada privata vicinale, tamponando quest’ultimo lateralmente sul retro, pur sterzando per evitarlo. Il conducente di A lamenta il fatto che non sia stata riconosciuta la piena responsabilità del sinistro al veicolo B, immessosi senza rispettare la precedenza nella strada provinciale.
Se la dinamica del sinistro è corretta, il veicolo A tamponava procedendo nello stesso senso (riga 8) del veicolo B: lo si evince dal fatto che B è stato tamponato sul retro, se pur lateralmente per la sterzata. Ora, il veicolo B usciva da una strada vicinale (colonna 4), pertanto sembrerebbe che ci sia stato effettivamente un concorso di colpa paritetico tra A e B (casella (8, 4): C).

L’urto in uscita dal parcheggio

Un caso riportatoci riguarda il veicolo A che, uscendo da un piazzale adibito a parcheggio, a seguito di fermata allo stop, nell’immettersi in carreggiata nella strada a unico senso di marcia, urta lo sportello anteriore destro del veicolo B. Il conducente di A lamenta l’attribuzione della piena responsabilità del sinistro poiché – a suo dire – B viaggiava a velocità molto sostenuta e la visuale dallo stop risultava scarsa.
Sic stantibus rebus, il veicolo A usciva da un parcheggio (riga 4) e il veicolo B procedeva regolare nella sua marcia (colonna 0, non rientrando il suo comportamento in alcuna casistica esplicitamente elencata). Pare assai plausibile che il 100% di responsabilità sia da addossare ad A (casella 4, 0).

Il motociclo e l’urto con la portiera

Ci è stato scritto di un caso particolare che ha coinvolto il veicolo A, un motociclo che percorreva regolarmente nel suo senso di marcia e il veicolo B, parcheggiato, il cui conducente, aprendo lo sportello sinistro, ha urtato violentemente A, facendolo andare a sbattere addirittura contro il muro sul lato opposto della strada.
Anche qui, se la dinamica è corretta, ci sono pochi dubbi sulla responsabilità piena del veicolo B, il cui conducente apriva una portiera (riga 2). A avrebbe potuto aver torto, ad esempio, nel caso che stesse retrocedendo (colonna 14) o se avesse invaso la corsia di marcia in senso inverso (colonna 15).

Riccardo Cantini

Nato a Piombino (LI) nel 1969, vive a Firenze da circa trent’anni. Laureato in filosofia, è stato editor e product manager per diverse realtà editoriali fiorentine. Da oltre dieci anni svolge l’attività di consulente assicurativo. Si interessa in particolare di soluzioni assicurative per le PMI, di previdenza integrativa e di soluzioni d’investimento assicurativo.