Dicembre 12, 2024
assicurazione auto e moto a consumo chilometrico

Negli ultimi anni sono sempre di più coloro che usano il proprio veicolo raramente. Soprattutto per chi vive nei grandi centri urbani, la mobilità viene garantita anche in altro modo: mezzi pubblici, biciclette e – recentemente – monopattini elettrici. Per questo può aver senso stipulare una polizza a consumo chilometrico. Ma cosa è e come funziona esattamente?

Cosa è la polizza a consumo

Detto in estrema sintesi, l’assicurazione auto a consumo è una polizza RCA il cui premio si paga in base ai chilometri effettivamente percorsi nel corso dell’anno. Al momento della stipula, non essendoci un reale consuntivo di quanto si è effettivamente percorso in precedenza, il premio è calcolato su una stima presunta. Dall’anno successivo, però, il calcolo di quanto pagare si baserà invece su un dato concreto. Ma come?

Scatola nera o “black box

Abbiamo parlato della scatola nera o black box auto in un precedente articolo. A noi qui interessa sottolineare come questo device installato sul nostro mezzo consenta di calcolare – senza alcun margine di errore – i chilometri che effettivamente abbiamo percorso nel corso dell’anno. Tutto ciò grazie alla tecnologia  GPS (Global Positioning System).

Il calcolo del premio

Abbiamo detto che, al momento della stipula del contratto a consumo, l’assicurato auto-dichiara i chilometri medi che percorre in un anno. In genere le compagnie assicurative predispongono delle fasce di chilometri percorsi, a cui corrisponde un premio da pagare. Solitamente la prima fascia, per tutte le compagnie è quella che va da 0 a 5.000 chilometri. Si tratta, com’è ovvio, di una media di percorrenza molto bassa, ad esempio tipica di chi usa l’auto soltanto per brevi tratti urbani e non quotidianamente. Supponiamo quindi di dichiarare, alla sottoscrizione del contratto, una media chilometrica pari a 3.000 Km/anno. Il premio corrispondente sarà decisamente basso: stime concrete ci dicono che si può arrivare a risparmiare quasi il 50% rispetto ad un premio RCA classico. A consuntivo, ossia alla successiva decorrenza contrattuale, il GPS installato sul veicolo confermerà o smentirà la nostra auto-dichiarazione. In caso di conferma, il premio “di prima fascia” verrà confermato anche per l’anno successivo. Nel caso in cui, invece, la black box dovesse registrare una percorrenza chilometrica sensibilmente superiore – diciamo pari a 15.000 Km/anno – allora il premio di rinnovo salirà corrispondentemente, neutralizzando di fatto il bonus dell’anno precedente.

A chi conviene la polizza a consumo

Da quanto sin qui detto risulta piuttosto chiaro che a trarre maggior vantaggio da un contratto a consumo è colui che fa un uso diciamo pure limitato del proprio veicolo, auto o moto che sia. Un utilizzo costante e prolungato del mezzo infatti annulla, di fatto, i vantaggi della tariffa per fasce chilometriche. Tanto vale sottoscrivere un contratto standard. Chi invece, per fare qualche esempio:

  • utilizza l’auto solo nei week end per un breve tragitto (fare la spesa, recarsi da un parente);
  • percorre sempre e solo quei pochi chilometri quotidiani casa-ufficio;
  • ha un secondo veicolo che utilizza raramente,

allora ha un ovvio vantaggio ad acquistare una polizza “pay per use“.

Assicurazione moto a consumo: conviene?

Il discorso relativo alla polizza a consumo per un veicolo a due ruote è un po’ più complicato. Infatti – finché è ancora possibile – può essere probabilmente più conveniente sospendere il proprio contratto assicurativo per quel periodo – i mesi invernali – nei quali il motociclo o il ciclomotore non viene praticamente utilizzato. Per un approfondimento sul tema, è possibile leggere un breve focus sull’assicurazione moto e scooter.