Aprile 25, 2024

Se provate a chiedere informazioni al vostro assicuratore sul costo di una polizza qualsiasi, costui non vi fornirà mai “il prezzo del contratto”, bensì “il premio“. Ma che cosa è il premio assicurativo e come si costruisce? Vediamo di seguito alcune informazioni sull’argomento.

L’origine del termine “premio”

Si dice che l’uso del termine “premio” per indicare il costo di una polizza assicurativa derivi da una osservazione di buon senso: chi rischia va premiato. Il fatto che giustifica l’uso di tale termine è per l’appunto proprio quello di corrispondere all’assicuratore del danaro in cambio del trasferimento di un determinato rischio.

Il premio assicurativo: definizione e composizione

Possiamo definire quindi il premio assicurativo come il corrispettivo in danaro pagato dal contraente all’assicuratore per ottenere da quest’ultimo una determinata copertura assicurativa. Che sia il contraente a dover pagare il premio, lo abbiamo già chiarito altrove.

Premio unico, premio periodico

Il premio si paga o in un unica soluzione (premio unico) o periodicamente (premio periodico). Nel ramo danni i premi unici sono talvolta richiesti da alcuni istituti di credito. Tale modalità di pagamento del premio è in genere gradita per onorare contratti assicurativi di incendio e scoppio su fabbricati oggetto di mutuo di lunga durata, in cui è presente un vincolo alla banca. Il premio è però più spesso di tipo periodico: annuale o, talvolta, frazionato semestrale, quadrimestrale, trimestrale, bimestrale o mensile. Nel ramo vita il premio unico è tipico delle soluzioni d’investimento: si versa uno stock di danaro in un’unica soluzione.

Composizione del premio assicurativo

Per una maggiore comprensione di ciò che si va a pagare al nostro assicuratore, è bene saper distinguere:

  • il premio puro o netto, ovvero il vero e proprio costo del rischio assicurato, al netto di tutto il resto;
  • il premio di tariffa, che aggiunge al premio puro gli eventuali oneri di frazionamento più i cosiddetti caricamenti, ossia le spese di gestione del contratto;
  • il premio lordo, ovvero il premio di tariffa più le eventuali imposte. È questo quanto effettivamente viene sborsato dal cliente.

RCA e premio assicurativo

Abbiamo affrontato in un recente articolo le novità riguardo al cosiddetto contratto base RCA. Ricordiamo in sintesi che la nuova modalità standardizzata di presentazione della quotazione RCA deve evidenziare chiaramente tutte le voci di costo che compongono il premio assicurativo. Tutto ciò al fine di garantire una effettiva comparabilità tra tariffe di distinte compagnie. Ovviamente a determinare il premio è fondamentalmente la classe di merito: più è alta maggiore è il premio della RC Auto. È opportuno però evidenziare due voci che esulano dal premio di tariffa, ovvero:

  • l’imposta RC Auto, che è a carattere provinciale. L’aliquota base è pari al 12,5%, ma può essere rivista al rialzo da ogni singola provincia, sino ad un massimo del 16%. Rimandiamo alla tabella presente sul sito del MEF per il valore percentuale che questa assume provincia per provincia;
  • il contributo al Servizio Sanitario Nazionale, pari al 10,5% del premio di tariffa.

Tra le variabili che determinano il premio puro RCA segnaliamo, oltre la classe di merito, la potenza del veicolo da assicurare, la residenza e l’anzianità alla guida del proprietario.