Le tariffe RC Auto in Italia sono tra le più alte d’Europa. E’ un argomento al quale siamo ben abituati e che dobbiamo affrontare ogni anno quando ci rechiamo in Agenzia per pagare il premio di assicurazione obbligatorio. Tra i fattori che determinano questa circostanza certamente possiamo annoverare le truffe perpetrate ai danni delle Compagnie per sinistri simulati e il nuovo sistema di gestione dei sinistri introdotto nel 2006 (Risarcimento Diretto) che si è dimostrato fallimentare. In tutti questi anni l’intento di ridurre l’incidenza dei sinistri sul Ramo Assicurativo RC Auto per risollevare il rapporto sinistri a premi ha ottenuto come risultato incrementi sempre più consistenti della tariffa a danno dei consumatori che sempre più si rivolgono al mercato online ma anche qui, in presenza di un Attestato di Rischio macchiato di un solo sinistro, le tariffe possono raddoppiare.
Certamente lodevoli gli interventi introdotti nel 2012 come l’Home Insurance, la Scatola Nera o il Contrassegno Telematico (leggi l’articolo), ma a nostro avviso l’unica ricetta possibile è una liberalizzazione concreta del mercato che permetta agli intermediari di offrire prodotti di diverse Compagnie di modo da poter offrire al cliente tante soluzioni, comprese quelle più convenienti dal punto di vista economico.
Dobbiamo fare un piccolo passo indietro perchè in realtà le leggi per attuare una liberalizzazione effettiva già esistono.
Gli Agenti di Assicurazione storicamente hanno sempre operato in regime di monomandato (ovvero per una sola Compagnia, offrendo in pratica i prodotti “imposti” da quest’ultima). Una fattispecie di Contratto con la mandante evidentemente non al passo con i tempi perchè oggi, con la crisi in corso e la diffusione delle coperture online, molte Agenzie chiudono i battenti trovandosi nell’impossibilità di coprire i costi dell’attività con gli introiti (provvigioni riconosciute) derivanti dai Contratti RC Auto, sempre più limati.
Per ovviare a questo problema e modernizzare il settore la Legge n. 248 del 2006 “Decreto Bersani”, introdusse il DIVIETO dell’applicazione nei Contratti di Agenzia del monomandato per il Ramo RC Auto e successivamente la Legge n. 40 del 2007 “Decreto Bersani Bis” aboliì il monomandato anche per i Rami Danni. In pratica, dal 2008 tutti gli Agenti di Assicurazione sono stati trasformati “per legge” in plurimandatari e potrebbero offrire diverse soluzioni ai clienti attingendo alle più disparate offerte del mercato assicurativo attraverso l’ottenimento di più mandati.
Ma non è finita. Da allora altri due interventi normativi importanti e molto recenti hanno tentato di superare l’ostacolo del monomandato.
Il primo, il Decreto Legge sulle Liberalizzazioni del Gennaio 2012, imponeva a tutti gli intermediari di offrire al cliente n. 3 preventivi RC Auto di diverse Compagnie appartenenti ad altrettanti Gruppi Assicurativi diversi, di modo da permettere al cliente la scelta più conveniente. Inizialmente il disegno della normativa aveva un senso in quanto prevedeva che l’Agente di Assicurazione avrebbe avuto l’obbligo di ottenere, oltre al mandato in essere, altri due mandati diversi. Successivamente, il testo definitivo, all’Art. 34, ha imposto l’obbligo per gli Agenti (a pena di sanzioni assolutamente fuori luogo) della sola emissione dei 3 preventivi, tralasciando l’ottenimento degli altri mandati. Una condizione evidentemente paradossale e priva di riferimenti alla realtà in quanto una qualsiasi Agenzia di Assicurazioni, che fino a prova contraria viene sostenuta in larga parte dalle provvigioni riconosciute sull’RC Auto, avrebbe dovuto emettere 3 preventivi di 3 diverse Compagnie, continuando ad operare per una sola di esse! In poche parole offrire 3 soluzioni sapendo però di guadagnare soltanto se il cliente avesse scelto quella riferita all’unica Compagnia mandante. E’ come entrare in un negozio per acquistare un telefonino e sentirsi dire dal negoziante di rivolgersi presso un altro negozio che vende lo stesso modello a un prezzo più basso! E’ palese l’inattuabilità della normativa che per di più va pesantemente in contrasto con gli obblighi di formazione a cui gli intermediari sono tenuti prima di poter vendere e proporre una qualsiasi polizza. Come fa un Agente a proporre, senza poterla effettivamente vendere e senza conoscerne le caratteristiche, una polizza di un’altra Compagnia? E per quale ragione dovrebbe farlo semmai spingendo il cliente alla scelta più conveniente in confronto a quella sulla quale potrebbe percepire una provvigione?
In effetti, in attesa del Regolamento IVASS che renda effettivo quest’obbligo, tutto è in stand-by.
Il secondo, il Decreto Legge n. 179 del 18 Ottobre 2012 “Decreto Sviluppo Bis”, infine, ha introdotto, oltre all’abolizione del tacito rinnovo del contratto RC Auto, la possibilità per gli intermediari di attuare una collaborazione reciproca, per cui l’Agente della Compagnia X potrebbe collaborare con l’Agente della Compagnia Y e vendere il prodotto RC Auto di quest’ultimo incassando anche una parte di provvigione, e viceversa. Anche qui i nodi sono tanti.
Era doveroso mettere in risalto tutti i vari passaggi della normativa e quali sono stati gli sforzi fatti per realizzare in questi anni una liberalizzazione del mercato assicurativo, ma nella pratica nulla di tutto ciò è ancora avvenuto.
Il plurimandato è si operativo, ma non su larga scala. Sono davvero pochi gli Agenti che ad oggi hanno potuto realizzarlo e di certo non avvalendosi dei grandi Gruppi Assicurativi.
L’unica ricetta, vera e funzionante, che potrebbe calmierare le tariffe è proprio quella che le Compagnie di Assicurazione stanno ostacolando da anni : una liberalizzazione del mercato.
Se gli operatori (soprattutto gli Agenti di Assicurazione) avessero la possibilità di proporre diverse soluzioni appoggiandosi anche a grandi Compagnie, quelle conosciute, di certo risolleverebbero la propria economia, e allo stesso tempo costringerebbero queste ultime ad una concorrenza molto più agguerrita che, di fatto, consentirebbe un abbassamento importante delle tariffe. Da parte delle Compagnie c’è però il problema dei sinistri simulati e delle truffe che mettono seriamente in difficoltà il Ramo e quindi, alla liberalizzazione, dovrebbero accompagnarsi una serie di norme (di cui alcune già in attuazione e viste poc’anzi) finalizzate ad eliminare il fenomeno.
L’Antitrust è intervenuta ultimamente a seguito di un esposto presentato dallo SNA (Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione) nel 2010 in merito all’atteggiamento tenuto dalle Compagnie di Assicurazioni che, attraverso accordi di fidelizzazione, circolari aziendali, clausole di esclusività (come ad esempio quella che, nel contratto di affitto dei locali dell’Agenzia impone agli Agenti, in caso di scioglimento del contratto, di rendere immediatamente disponibili i locali alla mandante) inserite nei contratti di Agenzia, ostacolano in tutti i modi il plurimandato e quindi la concorrenza nel settore.
L’indagine è in corso e riguarda gli otto maggiori operatori del mercato, Fondiaria-SAI, Groupama Assicurazioni, Allianz, Unipol Gruppo Finanziario, Società Cattolica di Assicurazione, Società Reale Mutua di Assicurazioni, Axa Assicurazioni ed Assicurazioni Generali.
Il ruolo degli Agenti di Assicurazione nel nostro Paese è ancorato a vecchi schemi non al passo con i tempi e, per le motivazioni appena esposte, è destinato a scomparire o al massimo ad essere riservato ai pochi che hanno in gestione un portafoglio clienti importante. Gli Agenti sono sempre più in difficoltà economica, stretti in un ruolo che non gli appartiene e vittime di una normativa complessa, paralizzante e a volte insensata che li espone, per di più, a sanzioni elevatissime in caso di inadempimenti di qualsiasi tipo.
L’altra soluzione, già adottata in Europa, e che renderebbe giustizia alla figura professionale del settore, è la consulenza indipendente. Ma non esiste un Albo dei Consulenti Assicurativi ne tantomeno una regolamentazione del mestiere. La consulenza indipendente è quella in cui il cliente paga il professionista che analizza le sue esigenze e gli indica con chi e quali coperture assicurative stipulare senza percepire alcuna provvigione da alcuna Compagnia, ma soltanto il compenso fatturato allo stesso.
In questo caso, a differenza dell’Agente di oggi (un dipendente travestito da libero professionista) e dei Broker Assicurativi (anch’essi legati alla provvigione percepita), si realizzerebbe la prima professionalità realmente indipendente e funzionale all’esclusivo interesse del cliente.