Risulta assai probabile che ogni anno, al rinnovo di polizza, la compagnia di assicurazione ci chieda una cifra diversa rispetto a quanto pagato l’anno prima. Generalmente la differenza di premio è per eccesso, ma non è detto. Cerchiamo di capire come mai il premio di polizza tende ad essere diverso e generalmente crescente di anno in anno.
Quando si ha una polizza indicizzata
Nel contratto assicurativo a copertura dei danni non auto, è probabile che di anno in anno ci troviamo a pagare un premio diverso da quanto stabilito al momento della sottoscrizione. Questo fenomeno è noto con il nome di “indicizzazione”. Possiamo sinteticamente riepilogare quello che succede nel seguente modo.
I valori definiti nel contratto
Qualsiasi sia il contratto assicurativo Ramo danni che abbiamo sottoscritto, nel frontespizio di polizza vi vengono riportati tutti i valori relativi al rischio, oltre al costo della polizza stessa, detto “premio“. In una polizza incendio o furto, ad esempio, saranno quantificate le somme assicurate per il fabbricato, l’arredamento, i valori e i preziosi; nelle polizze di responsabilità civile, i massimali; in una polizza infortuni o malattie le somme assicurate per invalidità permanente, caso morte da infortunio e rimborso spese, e così via.
Variazione di premi e somme assicurate in base all’indice ISTAT
L’indicizzazione è quella clausola contrattuale – stabilita in fase di sottoscrizione di contratto – che prevede la rivalutazione annuale sia dei premi che delle somme assicurate in base all’indice ISTAT. L’Istituto Nazionale di Statistica mensilmente fornisce un dato importante, ovvero l’indice dei prezzi al consumo per le rivalutazioni monetarie. Esso si esprime in valore assoluto come indice generale FOI (famiglie di operai ed impiegati) e in variazione percentuale rispetto al mese, all’anno e ai due anni precedenti. Proprio la variazione percentuale annuale è quella che determina il premio alle ricorrenze successive. Come osservavamo la variazione del premio e delle somme assicurate è tendenzialmente crescente ma non è sempre così. Ad esempio, per il periodo di riferimento giugno 2020 la variazione percentuale annuale vede un valore pari a -0,3%. Ciò significa che se lo scorso anno ho pagato un premio di €100,00 per €100.000,00 di somma assicurata, quest’anno dovrei pagare €99,70 per €99.700,00.
Blocco dell’indicizzazione
Il cliente può comunque richiedere – in certe condizioni – il blocco dell’indicizzazione. Tale blocco è possibile ad esempio quando il contratto è poliennale, ossia dura per più di un anno. Per tutta la durata contrattuale, se la tariffa lo consente, si può richiedere il congelamento del premio e, conseguentemente, delle somme assicurate.
Perché la polizza si indicizza?
L’idea che sta dietro all’indicizzazione è quella di consentire automaticamente al contratto di adeguarsi in base al variare del costo della vita. Se oggi assicuro un bene per un certo valore, non è affatto detto che fra cinque o dieci anni tale valore rimanga lo stesso. Pertanto, o di volta in volta rivedo il contratto assieme all’assicuratore, adeguando “manualmente” i valori o mi affido all’automatismo della clausola di indicizzazione.