In questo articolo proviamo a riepilogare tutti i bonus IMU che sono previsti per l’anno in corso, ricordando che la prima rata è prevista per il prossimo lunedì 17 giugno 2024.
Cosa è l’IMU
Prima di parlare dei bonus IMU 2024, cerchiamo innanzitutto di capire che cosa sia esattamente l’Imposta Municipale Unica.
Si tratta di una vera e propria patrimoniale introdotta per la prima volta nel 2012, in sostituzione della vecchia ICI, volta a colpire la quasi totalità delle proprietà immobiliari. Inizialmente tale imposta riguardava tutti gli immobili ad uso abitativo, ma dal 2013, a seguito di una forte contrarietà dell’opinione pubblica, ne sono rimaste escluse le prime case, ad eccezione dei cosiddetti “immobili di lusso” (categorie catastali A/1, A/8 e A/9: villini, ville, castelli e palazzi storici o di pregio). Tale patrimoniale è inoltre dovuta anche in relazione agli immobili ad uso commerciale, ai terreni agricoli e a tutte le aree fabbricabili.
A quanto ammonta l’IMU
Premesso che non esiste un valore dell’IMU unico a livello nazionale – in quanto ciascun Comune ha facoltà di modificare anche radicalmente le variabili previste per il calcolo – è possibile indicare una semplice formula che riesce a darci quantomeno un ordine di grandezza della cifra che andremo a pagare. Per questo è necessario prima precisare alcuni concetti utili.
Rendita catastale (RC): è, questa, l’ipotetica rendita che l’immobile potrebbe generare in base alle sue caratteristiche e alla sua destinazione d’uso. Tale valore è determinato dall’Agenzia delle Entrate.
Coefficiente catastale (CC): si tratta di un valore stabilito dai Comuni, pertanto decisamente variabile da Ente Locale ad Ente Locale.
La formula per avere una idea dell’IMU da pagare, pertanto, è la seguente: (RC + 5%) x CC. Ad esempio, se la rendita catastale è pari a 1.000 € e il coefficiente è pari a 0,5, l’IMU da pagare si aggirerà attorno ai 525 €.
Bonus IMU 2024
La prima e più nota agevolazione sull’IMU in vigore anche per l’anno in corso riguarda le case concesse in comodato d’uso ai parenti di primo grado. Inaugurata grazie alla Legge 160/2019, tale agevolazione consiste in uno sconto del 50% sull’imposta. Ovviamente da tale bonus rimangono fuori, come per le prime case, le categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
La stessa scontistica è concessa anche ai fabbricati considerati di interesse storico ed artistico, nonché a quelli considerati inagibili o inabitabili.
Il bonus IMU si riduce ad un 25% di sconto nel caso in cui l’abitazione secondaria venga affittata secondo la modalità del canone concordato (3+2).
I fabbricati agricoli hanno invece una agevolazione maggiore: per quegli immobili che posseggono con certezza i cosiddetti “requisiti di ruralità” – sostanzialmente si tratta dei fabbricati un tempo accatastati come A/6, categoria oggi soppressa – l’esenzione dell’IMU è totale. Lo stesso dicasi per tutti i fabbricati strumentali all’attività agricola (categoria D/10). Esonerati dal pagamento dell’IMU sono anche gli immobili diroccati, lasciati andare in malora: si tratta dei cosiddetti fabbricati “collabenti”, per i quali fa fede la Risoluzione 4/2023 del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Ricordiamo poi che tra i bonus IMU c’è anche la deducibilità al 100% – per tutte le partite IVA – degli immobili strumentali: uffici, negozi, magazzini e quant’altro.
Va da sé, infine, il pieno esonero IMU per i fabbricati ed i terreni dello Stato e di tutti gli enti non commerciali.