Dopo notai, avvocati, ingegneri, architetti, commercialisti, veterinari, consulenti del lavoro, farmacisti e psicologi, ci occupiamo adesso di infermieri e giornalisti e dei loro enti di previdenza ed assistenza.
L’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica
L’ENPAPI, l’ente che assicura la previdenza obbligatoria in favore degli infermieri, degli assistenti sanitari e degli infermieri pediatrici che esercitano l’attività in forma libero professionale, è stato istituito nel 1998 ed è un associato ADEPP, l’Associazione degli Enti previdenziali privati. L’iscrizione all’ente è obbligatoria per tutti gli infermieri iscritti agli ordini provinciali che esercitino l’attività libero professionale in forma individuale, quindi o titolari di partita IVA o associati ad uno studio professionale o soci di cooperativa sociale con rapporto di lavoro autonomo. La contribuzione si divide in:
- soggettiva, valevole ai fini previdenziali;
- integrativa, valevole ai fini assistenziali e previdenziali;
- di maternità.
Il contributo soggettivo prevede un minimo annuo di €1.600,00, è obbligatorio ed è calcolato in percentuale sul reddito professionale derivante da lavoro autonomo nella misura del 16%. È facoltà del contribuente utilizzare di anno in anno un’aliquota superiore al 16%, sino ad un massimo del 23%, al fine di incrementare il proprio montante contributivo. Il contributo integrativo è calcolato in percentuale (del 2% nei confronti della Pubblica Amministrazione, del 4% verso tutti gli altri) sui corrispettivi lordi che vanno a formare il reddito imponibile da lavoro autonomo. È previsto, anche in questo caso, un contributo minimo di €150,00 annui. Il contributo di maternità è una cifra fissa, determinata di anno in anno dall’Ente, che va a coprire le indennità di maternità erogate a favore delle libere professioniste. Sono previste delle agevolazioni contributive (riduzione al 50% del contributo soggettivo minimo) per coloro che esercitano l’attività anche come dipendente part-time al massimo al 50%, per i neo iscritti all’Ente e per i giovani; sono esonerati dal contributo soggettivo e integrativo minimo i professionisti che esercitano l’attività anche come dipendenti part-time con orario superiore al 50% del tempo pieno; per i full-time come dipendenti l’esonero riguarda anche il contributo di maternità.
L’ENPAPI eroga pensioni di vecchiaia, di invalidità, di inabilità e pensioni ai superstiti. Tra gli interventi di assistenza val la pena di ricordare:
- l’indennità di maternità;
- l’indennità da malattia;
- il contributo per spese funebri;
- i sussidi per gli asili nido.
Ad oggi, gli infermieri iscritti all’ENPAPI maturano i requisiti di pensione di vecchiaia se:
- hanno 65 anni di età e almeno cinque anni di contribuzione;
- hanno almeno 57 anni di età e almeno 40 anni di anzianità contributiva.
L’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani “Giovanni Amendola”
L’INPGI gestisce tutte le forme assicurative obbligatorie di previdenza ed assistenza a favore dei giornalisti professionisti e dei familiari aventi diritto. Si è tenuti all’iscrizione all’Istituto qualora si sia iscritti all’Albo dei giornalisti (professionisti, pubblicisti e/o praticanti) e si svolga attività lavorativa, in forma autonoma o subordinata, riconducibile a quella professionale giornalistica. Va fatta una distinzione tra i giornalisti con rapporto di lavoro subordinato e giornalisti lavoratori autonomi. Per i primi l’INPGI sostituisce in tutto e per tutto l’INPS: vi saranno quindi contributi obbligatori, dovuti in parte dal datore di lavoro e in parte dal lavoratore calcolati sulla retribuzione imponibile, come per un qualsiasi altro lavoro subordinato. Per i giornalisti lavoratori autonomi (titolari di partita IVA, collaboratori occasionali) è invece prevista l’iscrizione alla cosiddetta Gestione Separata INPGI. In questo caso sono previste quattro tipologie di contributi:
- un contributo soggettivo, pari al 10% del reddito professionale netto;
- un contributo integrativo, a carico del committente, pari al 2% dei compensi lordi;
- un contributo di maternità, in cifra fissa;
- un contributo aggiuntivo volontario (minimo del 5% del reddito dichiarato) da decidersi di anno in anno.
Le pensioni erogate dall’INPGI sono quelle di vecchiaia, di anzianità, di invalidità e ai superstiti. La pensione di vecchiaia nel 2019 la si ottiene a 67 anni di età, con almeno 20 anni di contributi. La pensione di anzianità la si ottiene con 40 anni e cinque mesi di contributi ed almeno 62 anni e cinque mesi di età.
La Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani
CASAGIT è un’associazione privata, nata nel 1974 e dal 2010 iscritta all’Anagrafe dei Fondi sanitari. La Cassa, nata per iniziativa del sindacato di categoria, fornisce ai soci iscritti e ai loro familiari un sistema integrativo sanitario, che prosegue anche dopo il pensionamento e senza limiti d’età. Leggiamo dal sito che “[…] CASAGIT garantisce, in maniera differenziata in relazione al profilo prescelto, un concorso alle spese mediche sull’intero ventaglio delle prestazioni sanitarie: ricoveri, visite specialistiche, accertamenti diagnostici, cure odontoiatriche, medicinali, ticket, terapie fisiche e riabilitative, acquisto di lenti per occhiali. Caso unico nel panorama italiano la Cassa eroga direttamente, e non tramite assicurazioni, contributi per l’assistenza domiciliare ai non autosufficienti. Assicura inoltre un servizio di assistenza in emergenza 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.”