Ottobre 30, 2024

Molto spesso, sia prima di acquistare una soluzione assicurativa, sia dopo  – ad esempio in occasione di un sinistro – il cliente necessita di delucidazioni e consigli. Egli vuole giustamente conoscere quali garanzie sono presenti – di base – in un determinato contratto assicurativo; cosa sono e quali siano le franchigie e gli scoperti; quali alternative o opzioni egli abbia a disposizione, per compiere scelte di acquisto ponderate. Inoltre, il cliente vuol sapere – in caso di danno – come comportarsi esattamente: quali siano i tempi e le modalità di una denuncia di sinistro; quale sia l’iter dello stesso. Esistono poi casi specifici nei quale la consulenza assicurativa è addirittura fondamentale, indispensabile. Si pensi ad esempio a questioni attinenti la pianificazione successoria, l’analisi dei rischi aziendali, le strategie previdenziali.

La consulenza assicurativa

Risulta chiaro da quanto messo in evidenza che l’attività dell’assicuratore è prevalentemente una attività di consulenza. Certamente essa è finalizzata alla vendita: è da essa, e solo da essa, che agenti, subagenti e broker (questi ultimi con modalità particolari) – sino ad oggi – traggono profitto. Spesso succede che tutto il lavoro consulenziale, preliminare all’acquisto, non produca la vendita di un prodotto assicurativo: vuoi perché il cliente si tira indietro per i costi elevati, vuoi perché la soluzione ricercata non esiste, vuoi infine perché effettivamente ciò che il cliente chiede al momento è solo conoscere, avere consapevolezza dei propri rischi.

Normativa IDD e consulenza assicurativa a pagamento

Della normativa IDD, entrata in vigore lo scorso 1 ottobre 2018, abbiamo parlato diffusamente in precedenza. La direttiva europea, recepita nel nostro Codice delle Assicurazioni Private (CAP), che regolamenta la distribuzione assicurativa nel vecchio continente, ci fornisce in particolare una definizione di consulenza assicurativa piuttosto precisa: essa è “l’attività consistente nel fornire raccomandazioni personalizzate ad un cliente, su richiesta dello stesso o su iniziativa del distributore, in relazione ad uno o più contratti di assicurazione”. Inoltre, l’Art.119ter del CAP precisa ulteriormente: “Quando un intermediario assicurativo fornisce consulenze fondate su un’analisi imparziale e personale, lo stesso deve fondare tali consulenze sull’analisi di un numero sufficiente di contratti di assicurazione disponibili sul mercato, che gli consenta di formulare una raccomandazione personalizzata, secondo criteri professionali, in merito al contratto assicurativo adeguato a soddisfare le esigenze del contraente.”

La consulenza assicurativa come attività ulteriore ed aggiuntiva

Risulta piuttosto chiaro che la consulenza assicurativa – se fondata su “un’analisi imparziale e personale” – è una attività che l’intermediario può svolgere in aggiunta alla mera intermediazione di prodotto. E per questo essa può essere remunerata a parte. Sino ad oggi solamente ai broker – e soltanto in casi particolari è richiesta una consulenza assicurativa a pagamento: ad esempio, nel caso in cui si richieda al professionista un check approfondito sui propri contratti assicurativi in essere. Con il recepimento della normativa IDD ciò può cambiare radicalmente. Qualsiasi intermediario regolarmente iscritto al RUI (Registro Unico degli Intermediari Assicurativi) può svolgere tale attività consulenziale per un cliente, la quale risulta non in conflitto con l’intermediazione.

La consulenza di Amicoassicuratore.it

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