Continuiamo a parlare degli enti professionali associati all’ADEPP, l’Associazione degli Enti previdenziali privati, dopo averne già affrontati una buona parte in diversi articoli (qui, qui, qui, qui, qui e infine qui). Questa volta parliamo delle pensioni e delle prestazioni assistenziali dei dottori agronomi e forestali, degli attuari, dei chimici, fisici e dei geologi, tutti iscritti ad un unico ente pluricategoriale, l’EPAP.
L’EPAP
L’Ente di previdenza ed assistenza pluricategoriale (EPAP) raccoglie gli iscritti a diversi albi:
- i dottori agronomi e forestali;
- gli attuari;
- i chimici e i fisici;
- i geologi.
Va evidenziata la novità recente dell’iscrizione obbligatoria all’EPAP da parte dei fisici (in vigore dal 1 gennaio 2019), a seguito dell’emanazione del Decreto Ministeriale del 23 marzo 2018, che istituisce l’Albo unico dei chimici e dei fisici. I professionisti fisici, sino al 31 dicembre 2018, avevano infatti l’obbligo di versare i propri contributi presso la gestione separata INPS.
La previdenza
L’iscrizione all’EPAP è obbligatoria per tutti quei lavoratori, iscritti agli albi menzionati, che esercitano l’attività in qualsiasi forma libero professionale (singolarmente, in forma associata, saltuariamente, in via occasionale o come collaborazione coordinata e continuativa), anche se in contemporanea risultino lavoratori dipendenti. Unico caso particolare di decadenza dall’obbligo di iscrizione è quello in cui il professionista sia già iscritto ad altro ente o cassa previdenziale professionale. I contributi da versare sono di quattro tipologie:
- un contributo soggettivo: almeno pari al 10% del reddito netto;
- un contributo di solidarietà: pari allo 0,2% del reddito netto;
- un contributo integrativo: pari al 2% del volume di affari;
- un contributo forfettario di maternità.
Il professionista che non superi una determinata soglia di reddito è tenuto a versare comunque un contributo minimo che complessivamente, per il 2018, risulta pari a €756,00.
La pensione di vecchiaia per gli iscritti EPAP è prevista al sessantacinquesimo anno di età, purché:
- si sia iscritti da almeno cinque anni (pur se non consecutivi);
- si sia versato almeno cinque annualità contributive.
In alternativa, il professionista può andare in quiescenza se dimostra almeno quaranta anni di contributi versati.
Sono previste anche pensioni di inabilità, di invalidità, indirette e di reversibilità.
L’assistenza
Tra le prestazioni di tipo assistenziale ricordiamo vari sussidi: spese per case di riposo, per malati cronici, lungodegenti o portatori di handicap, per l’assistenza domiciliare, per spese funerarie; una indennità di maternità; un sostegno una tantum alla maternità (a partire dal biennio 2019-2020); una indennità di paternità; un contributo per gli asili nido. Di particolare interesse è certamente la copertura sanitaria fornita da EMAPI (l’Ente di Mutua Assistenza per i Professionisti Italiani), associazione consortile di ben otto enti previdenziali, che fornisce le seguenti prestazioni:
- una assicurazione sanitaria integrativa, relativa ad i grandi interventi chirurgici ed i grandi eventi morbosi, totalmente a carico di EPAP, la quale può essere eventualmente estesa a carico degli iscritti;
- una copertura Long Term Care, a tutela dell’eventuale perdita dell’autosufficienza;
- un pacchetto di prestazioni extraospedaliere (alta diagnostica, terapie).