Riprendiamo il report ANIA dedicato a L’Assicurazione italiana 2018-2019 per affrontare il tema del mercato delle polizze danni. Per polizze danni intendiamo tutte quelle coperture assicurative che tutelano il patrimonio da danni che possono derivare da eventi futuri e incerti. Il Ramo danni è costituito da 18 rischi; di questi, quelli più comuni e frequenti (al netto dell’RCA e dei danni auto, di cui abbiamo parlato qui) sono:
- infortuni;
- malattia;
- incendio;
- furto;
- responsabilità civile generale.
L’andamento dei premi
Negli ultimi anni, dal 2013 ad oggi, è in corso una costante crescita dei premi contabilizzati dalle compagnie assicurative nei rami danni non auto. Nel 2018 i premi sono stati pari a €16.878 milioni, in incremento sull’anno precedente del 3,5%. In cinque anni la crescita dei premi è stata del 12,44%.
La crescita dei premi nel 2018 è dovuta innanzitutto ad una vera e propria impennata delle coperture dei cosiddetti corpi veicoli ferroviari (+20,3%) – certamente un rischio non retail – e ad un sensibile rialzo delle voci credito (+7,5%), malattia (+7,4%), assistenza (+6,3%), tutela legale (+5,1) ed altri danni ai beni (fra cui il furto) (+5%). In forte calo, invece, le coperture non retail rivolte ai corpi veicoli aerei ed ai corpi veicoli marittimi, lacustri e fluviali.
Possiamo leggere l’incremento del ramo malattia come una conseguenza delle politiche sempre più diffuse di welfare aziendale, che generalmente prevedono la sottoscrizione di polizze sanitarie collettive. La crescita dei rami assistenza e tutela legale è in parte dovuta alle politiche distributive recenti delle compagnie assicurative, le quali tendono ad “impacchettare” le due garanzie (specie la prima) all’interno di soluzioni multi-rischio per la casa o per il benessere della persona. Inoltre, la tutela legale ha ricevuto maggior interesse con l’emanazione della legge 41/2016 sull’omicidio stradale.
L’andamento dei sinistri
Anche il costo dei sinistri di competenza 2018, ossia la somma degli importi pagati e riservati per i sinistri accaduti nell’anno, è cresciuto rispetto al 2017 (+2,3%). Una crescita però inferiore all’incremento dei premi, il che ha generato un lieve miglioramento del cosiddetto loss ratio di competenza (rapporto sinistri su premi di competenza).
Le famiglie e le coperture danni
Una parte rilevante del report ANIA è riservata ad una analisi sui comportamenti delle famiglie italiane in relazione alle coperture assicurative. Un dato interessante è quello relativo al canale distributivo preferito – da parte delle famiglie italiane – per l’acquisto delle proprie polizze. Emerge con evidenza che – ancora nel 2018 – il tradizionale rapporto con l’agente o il broker assicurativo di fiducia rappresenta sostanzialmente l’unica modalità di acquisto per certi contratti assicurativi (sulla casa, per l’auto, sulla persona). Diverso è il caso delle coperture malattia/infortuni, probabilmente mediate in larga parte da fondi e casse sanitarie (welfare aziendale).
Quanto incide il titolo di studio ed il benessere economico sulla propensione ad assicurarsi? Indubbiamente la relazione tra livello di istruzione e benessere economico e coperture assicurative possedute è proporzionale: più si è istruiti e benestanti, più sentiamo la necessità di tutelarci da rischi incerti e futuri.
Dai due grafici sopra riportati, si può evidenziare un decremento generalizzato delle percentuali di copertura dal 2010 al 2016, con la sola eccezione dei rami infortuni e malattia, dovuta – come già sottolineato – alle diffuse politiche di welfare aziendale. Si può supporre che il calo di copertura sia dovuto ad un peggioramento negli ultimi anni del benessere economico della fascia di età che va dai 35 ai 54 anni, che risultano pertanto oggi meno propensi alla sottoscrizione di contratti assicurativi.