Novembre 21, 2024
Poli di innovazione digitale

Viviamo in un epoca di costante e rapida trasformazione. Il tasso di innovazione attuale, se paragonato a quello di solo cento anni fa, è decisamente molto più elevato. Ogni giorno, quasi letteralmente, sorgono nuovi applicativi e/o tecnologie rivoluzionarie. Stare dietro a tutto questo, sia per il pubblico sia per il privato, senza un aiuto, è praticamente impossibile. Ecco perché sono nati, a livello europeo, i poli di innovazione digitale. Scopriamo assieme di cosa si tratta e come funzionano.

La rete europea dei poli di innovazione digitale

Gli European Digital Innovation Hubs (EDIHs) – ossia i poli europei di innovazione digitale – nascono come primo tassello di una strategia a medio termine formulata nel programma UE definito Digital Europe. Si tratta di una rete di ben 141 hub, sparsi per l’Europa, pubblicamente sovvenzionati, il cui scopo è fornire servizi alle PMI e al settore pubblico assicurandone così una rapida e robusta transizione digitale. Essi agiscono, di fatto, come veri e propri centri di trasferimento tecnologico.
In Italia sono presenti 13 poli, al 100% finanziati dall’Italia e dall’Europa, più altri 17 sussidiati solamente dal nostro paese. Dei primi daremo di seguito una sommaria descrizione.

CETMA-DIHSME (Puglia, Basilicata)

Partiamo dal Sud. Il polo CETMA-DIHSME è radicato nell’area pugliese e lucana. Il focus principale dell’hub è l’ingegneria dei materiali. Partner principale del polo è CETMA, centro di ricerca fondato dall’ENEA nel 1994, con sede a Brindisi.

HSL (Basilicata, Puglia, Campania)

L’area di specializzazione dell’Heritage Smart-Lab (HSL) è quella relativa ai Beni Culturali e alle Industrie Culturali e Creative. Il centro dell’hub è Matera, con sedi periferiche a Napoli e a Bari.

P.R.I.D.E (Campania)

Tutto campano è P.R.I.D.E (Polo Regionale per l’Innovazione Digitale Evoluta), orientato al supporto delle PMI territoriali che operano nei settori dei trasporti, delle biotecnologie, delle utilities, dell’agroalimentare e della moda. Sede principale è Napoli.

EDIH4Marche (Marche)

Impegno principale verso la green transformation delle imprese del territorio da parte dell’EDIH4Marche, la cui sede è situata ad Ancona.

Tuscany X.0 (Toscana)

Risalendo la penisola, troviamo Tuscany X.0, il cui partner principale è Gate 4.0, l’ecosistema produttivo toscano dell’advanced manufactoring. L’hub orbita attorno al Polo tecnologico di Navacchio (Pisa).

ER2Digit (Emilia-Romagna)

Partner dell’EDIH emiliano-romagnolo è CINECA, il più grande centro di calcolo italiano ed uno dei più importanti a livello mondiale. L’obiettivo di fondo del polo è quello di migliorare ed efficientare il servizio pubblico.

CHEDIH (Piemonte, Valle d’Aosta)

L’Università di Torino è il principale promoter del CHEDIH (Circular Health European Digital Innovation Hub), specializzato nei settori agroalimentare e della salute.

EXPAND (Piemonte, Valle d’Aosta)

Ancora Piemonte e Valle D’Aosta con EXPAND (Extended Piedmont and Aosta valley Network for Digitalization). Il polo si è specializzato nel fornire servizi prevalentemente alle PMI territoriali che operano nel settore manifatturiero.

Gli EDIH nazionali

Chiudiamo la rassegna raggruppando gli ultimi cinque poli europei di innovazione digitale, la cui area di competenza è rappresentata da tutto il territorio nazionale. ARTES 5.0 è l’acronimo di Advanced Robotics and enabling digital Technologies & Systems. Una delle sue priorità è la riduzione degli infortuni sul lavoro. DANTE è invece l’hub prevalentemente concentrato sulle tecnologie degli ambienti di vita. DIHCUBE, una promozione dell’ANCE, è incentrato sul settore dell’edilizia. I-NEST si occupa di telecomunicazioni e MicroCyber è infine specializzato in microcredito per le PMI.