Novembre 21, 2024

Se si è titolari di una piccola impresa, pensare alle coperture assicurative spesso significa esclusivamente considerare le tutele di responsabilità civile, le coperture da rischio incendio o furto, la tutela legale. In sostanza, si è portati ad interessarsi quasi esclusivamente ai danni che possiamo fare a terzi, ai danni ai nostri beni materiali, alla difesa del nostro patrimonio. Ma che succederebbe alla nostra azienda, ai nostri partner societari o ai nostri eredi diretti, se fossimo proprio noi a venir meno improvvisamente? Che conseguenze economiche genererebbe tutto ciò?

L’uomo chiave

In moltissime piccole e medie imprese è facile individuare alcune figure centrali, la cui attività – commerciale, di ricerca e sviluppo, ma anche semplicemente amministrativa – si rivela strategica e insostituibile per la sopravvivenza dell’azienda stessa. Assai spesso, ad esempio in una società di capitali, questa figura indispensabile è lo stesso amministratore delegato o uno dei soci prestatori d’opera. Il decesso improvviso di una figura così importante potrebbe avere delle ripercussioni economiche sull’andamento dell’attività tali da addirittura costringere i soci rimanenti e gli eredi del de cuius a chiudere definitivamente l’azienda. Il rischio perdita dell’uomo chiave, o key man, può essere coperto da soluzioni assicurative sulla vita, che consentono inoltre alle imprese contraenti considerevoli vantaggi economici e fiscali.

Cosa è una polizza key man

Una polizza key man non è altro che una assicurazione sulla vita dell’uomo chiave dell’azienda. Essa può essere una semplice copertura temporanea caso morte, dove ovviamente l’assicurato – colui sulla cui vita “si scommette” – è l’uomo chiave. Beneficiaria caso morte deve essere l’impresa: se si verifica il decesso del key man nel periodo di vigenza della polizza è all’azienda che il capitale assicurato deve andare, al fine di coprire al meglio gli scompensi economici che inevitabilmente sopraggiungeranno. L’azienda deve essere anche la titolare del contratto, ossia la contraente: è essa stessa a pagare i premi assicurativi, al fine di tutelarsi da un rischio futuro ed incerto. Essendo il decesso dell’uomo chiave un rischio inerente all’attività d’impresa, il premio pagato annualmente può essere portato a costo, così come si fa per altri contratti assicurativi o per altre spese deducibili. Se l’assicurato termina la sua funzione di uomo chiave, ad esempio perché l’amministratore delegato cessa di essere tale, o il socio prestatore d’opera esce dalla compagine societaria per fare altro o perché va in pensione, termina anche il rapporto di inerenza del rischio assicurato. In tal caso l’azienda non ha più interesse a pagare i premi. Va sottolineato che in una polizza temporanea caso morte l’interruzione del pagamento dei premi non comporta altro che la cessazione del contratto.

Le polizze key man a vita intera

Esiste un’altro tipo di contratto assicurativo caso morte, non temporaneo ma a vita intera. Se una classica polizza sulla vita a puro rischio ha una scadenza contrattuale, oltre la quale lo stesso contratto si estingue, nel contratto a vita intera la prestazione assicurata caso morte non ha una scadenza. Ciò significa che esiste un periodo definito durante il quale debbo pagare i premi assicurativi, ma una volta terminato tale periodo la mia copertura sulla vita non cessa, bensì si procrastina sine die, sino a quando non sopraggiunge il decesso dell’assicurato o sino a quando il soggetto contraente non intende estinguere il contratto. Affinché il contratto si estingua per volontà del contraente, questo tipo di polizza prevede la possibilità di riscattare i premi devoluti alla compagnia di assicurazioni. Ovviamente, più tardi viene chiesto il riscatto – e quindi la conseguente cessazione del contratto – meno penali subirà la somma complessivamente versata, arrivando persino ad azzerare i costi di uscita e addirittura a generare un minimo interesse sul capitale. La tutela dalla perdita del key man può essere benissimo strutturata utilizzando un contratto caso morte a vita intera, con ciò generando per l’azienda ulteriori vantaggi. Infatti, supponendo che i premi di una key man a vita intera siano interamente deducibili dal reddito d’impresa, cosa che risulta ad oggi comunque controversa, oltre a garantirsi una tutela propriamente assicurativa l’azienda potrà beneficiare di una riserva di liquidità generata nel tempo e defiscalizzata, nonostante in caso di riscatto essa generi, com’è ovvio, una sopravvenienza attiva. Inoltre, come ogni polizza vita di risparmio e investimento, essa può essere data in pegno, a garanzia di crediti. Infine, il possesso da parte di una PMI di una polizza key man a vita intera contribuisce sensibilmente, assieme alle classiche coperture incendio, furto e responsabilità civile, alla valutazione complessiva per l’accesso al credito da parte degli istituti bancari e finanziari.