Abbiamo già accennato al DDL Concorrenza e all’impatto che questo dispositivo ha sul mondo assicurativo in un articolo precedente. Recentemente l’ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo, Motociclo e Accessori) ha sottolineato inoltre un effetto perverso che l’estensione dei sinistri CARD avrà sui premi RCA moto. Sono infatti previsti rincari assicurazioni moto molto pesanti, stimati anche oltre l’80%. Cerchiamo di capire quali sarebbero i motivi di tale incremento dei premi e come – eventualmente – porvi rimedio.
Sinistri CARD e motoveicoli
Oggi, nel mondo assicurativo italiano, i sinistri che vedono coinvolti esclusivamente due veicoli con collisione, prevedono il cosiddetto risarcimento diretto. Il danneggiato viene cioè risarcito direttamente dalla propria compagnia di assicurazione la quale, successivamente, si rivarrà sulla compagnia del responsabile. Si tratta del cosiddetto accordo CARD: Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto. Tale accordo è siglato e sottoscritto dalle imprese assicurative italiane, Ad esserne escluse, pertanto, sino ad oggi, sono tutte le altre. Entrata in vigore nei primi anni duemila, la procedura CARD ha indubbiamente snellito il processo liquidativo, garantendo velocità e, quindi, soddisfazione per gli assicurati. Ma un aspetto poco noto interno al meccanismo di liquidazione si è rivelato poco soddisfacente per la categoria dei motociclisti.
La liquidazione a forfait
Uno degli elementi che ha reso più snella la trafila dei sinistri CARD è il meccanismo a forfait di liquidazione del danno. Intendiamoci: il danneggiato riceve quanto è dovuto, sulla base delle consuete perizie, da parte del proprio liquidatore. E’ quest’ultimo che viene rimborsato dalla compagnia del responsabile con un indennizzo forfettario, calcolato sulla base di determinati parametri. Il problema – evidenziato dall’ANCMA – è che i forfait stabiliti per i sinistri moto sono generalmente inferiori a quanto le compagnie pagano direttamente ai danneggiati. Oggi, viene stimato, il costo di un sinistro RCA CARD relativo ad un motoveicolo è mediamente superiore del 30% ad uno stesso sinistro fuori dalla convenzione. Operare a rimessa, ovviamente, non è pratica degli assicuratori; ciò significa che, mediamente, questi costi vengono caricati direttamente come oneri aggiuntivi sui premi RCA per i motociclisti.
DDL Concorrenza e estensione CARD
Il dispositivo di legge denominato DDL Concorrenza prevede l’estensione dell’accordo CARD anche a quelle compagnie che hanno sede legale all’estero ma operano in Italia. Compagnie che – non a caso, anche se non solo per questo – hanno premi mediamente più bassi sull’RCA moto. Ora, si immagini cosa può significare includere nello stesso meccanismo CARD tutti gli assicuratori che operano in Italia: ANCMA stima per l’appunto che vi potrebbero essere “[…] aumenti medi del premio che si aggirerebbero attorno all’80% o anche superiori in alcuni contesti territoriali.” Il paradosso è che – a regime – potremmo pagare di più per i sinistri subiti che per quelli provocati.
Come rimediare a questa situazione
ANCMA sta cercando – attraverso una intensa attività diplomatica che coinvolge sia IVASS che MISE – di far modificare l’Art.31 del DDL Concorrenza, articolo che disciplina la nuova normativa CARD. Nel frattempo, per chi può, una soluzione potrebbe essere l’utilizzo della normativa sulla RCA familiare. Questa infatti consente il passaggio della classe di merito da auto a moto. Se si ha un buon attestato di rischio sul proprio autoveicolo, può essere il momento di chiedere al proprio assicuratore di utilizzarlo anche per il proprio mezzo a due ruote.