Aprile 27, 2024

Sono tantissimi i nostri connazionali che, a casa propria, godono delle tenerezze e delle effusioni di un piccolo o grande animale da compagnia. Ed è proprio a costoro che ci rivolgiamo, nel trattare il tema del bonus animali domestici 2024. Cerchiamo di capire che cosa, ad oggi, è noto in merito a tale agevolazione e quali sono invece, a regime, le agevolazioni spettanti a chi detiene un piccolo amico tra le mura domestiche.

Cosa sappiamo del bonus animali domestici 2024

Bonus animali domestici, come richiederlo? Diciamo subito che una tale domanda risulta – alla data in cui scriviamo – un po’ prematura. Non sappiamo ancora, infatti, come effettivamente funzionerà tale agevolazione, ma andiamo per ordine e vediamo di estrapolare ciò che è noto direttamente dalla Legge di Bilancio 2024.

Legge di Bilancio 2024: commi 207-209 dell’Art.1

Tutto ciò che c’è da sapere sul bonus cani e gatti (ma non solo) è scritto in tre brevi commi del poderoso Art.1 della Legge 213/2023.
Il comma 207 riporta, letteralmente: “Nello stato di previsione del Ministero della salute è istituito un fondo destinato a sostenere i proprietari di animali d’affezione nel pagamento di visite veterinarie e operazioni chirurgiche veterinarie nonché nell’acquisto di farmaci veterinari.” Si dice: “nello stato di previsione”, ossia si sta parlando di una previsione di spesa da parte del ministero della Salute per l’anno in corso.
Al comma successivo, il 208, si specifica infatti che “[…] è disposto uno stanziamento pari a 250.000 euro per l’anno 2024, 250.000 euro per l’anno 2025 e 250.000 euro per l’anno 2026 […]” e che possono attingere a tali risorse “[…] i proprietari di animali d’affezione che abbiano un valore dell’ISEE inferiore a 16.215 euro e un’età superiore a sessantacinque anni.” Quindi, il bonus animali domestici non riguarderà tutti i possessori di cani, gatti ed altre piccole creature, ma solamente gli anziani over 65 con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente al di sotto di una determinata soglia, ossia inferiore ai 16.215 €.
Ma come sarà possibile farne richiesta? E’ il comma 209 a rispondere – per adesso evasivamente – a tale quesito. “Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro della salute, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono indicati i criteri di ripartizione delle risorse e i requisiti e le modalità di accesso al fondo di cui al comma 207.” In teoria, quindi, entro fine marzo dovremmo saperne di più, ma al momento non vi sono indicazioni né sulle modalità di erogazione dei fondi né sui criteri di ripartizione delle risorse.

La detrazione delle spese veterinarie

Va comunque chiarito che già oggi – ed è, questa, una possibilità ordinaria che spetta a chiunque – è possibile usufruire di una detrazione del 19% delle spese veterinarie, fino all’importo di 550 €, se pur con una franchigia di 129,11 €. A stabilirlo è infatti l’Art.15 (lettera c-bis) del Testo Unico delle Imposte sui Redditi.
Per capire bene come funziona tale detrazione, supponiamo di aver speso, per il nostro cucciolo, 1.000 € tra visite mediche, analisi di laboratorio, esami diagnostici, interventi chirurgici, giorni di ricovero e farmaci. Poiché il tetto massimo di spesa previsto dal TUIR è pari a 550 €, sarà questa la cifra sulla quale dovremmo calcolare la detrazione del 19%. Non prima, però, di aver sottratto la franchigia, pari a 129,11 €. In soldoni, la detrazione massima sarà pertanto pari al 19% di 420,89 €, cioè 79,97 €.