Novembre 21, 2024
Che fa l'assicurazione con conducente diverso dal proprietario

Guidare un veicolo non proprio, auto o moto che sia, è piuttosto comune in certi contesti. Si pensi, ad esempio a famiglie numerose e a basso reddito, con un unico veicolo guidato dal padre, la madre e uno o più figli. O a forme informali di car sharing, fenomeno sempre più diffuso. Tutte situazioni in cui il caso “incidente conducente diverso dal proprietario” può verificarsi. Ma cosa succede con l’assicurazione? Come funziona il risarcimento al terzo danneggiato? Per chiarire il problema, dobbiamo affrontare diverse casistiche.

Incidente conducente diverso dal proprietario con ragione

Supponiamo di prestare l’auto a noi intestata ad uno dei nostri figli, e questi sia coinvolto in un sinistro RCA perché tamponato. Essendo il conducente del nostro veicolo dalla parte della ragione, il processo liquidativo sarà piuttosto lineare. Tramite il regime CARD di indennizzo diretto, la nostra assicurazione risarcirà i danni subiti dal veicolo e – se il caso – anche quelli eventualmente subiti da nostro figlio.

Incidente conducente diverso dal proprietario con torto

Molto più complessa è la casistica in cui il conducente diverso dal proprietario ha torto. Va detto subito che, comunque, l’auto della controparte verrà risarcita, così come eventualmente risarciti saranno il suo conducente e i passeggeri in caso di lesioni. Da un punto di vista civilistico il proprietario del mezzo potrà però rivalersi nei confronti di colui al quale il veicolo è stato prestato. E ciò in due sensi:

  • sia per il risarcimento dei danni al mezzo (dato che l’assicurazione – almeno che l’auto non sia coperta da una kasko integrale – non paga),
  • sia per il rincaro della copertura assicurativa, per via dello scatto della classe di merito (malus).

Occhio alle clausole sulla guida

Bisogna però fare attenzione a prestare l’auto, soprattutto se non siamo certi che questo sia possibile da un punto di vista assicurativo. Va infatti messo in evidenza che – al fine di ridurre i costi di polizza – le compagnie assicurative propongono almeno tre – spesso anche quattro – tipologie di guida. E soltanto una consente di prestare il veicolo liberamente.

L’opzione “guida libera”

Questa è l’unica opzione che consente di poter far guidare il proprio veicolo a chiunque, se in possesso di regolare patente. Vale la pena controllare sempre se l’opzione è attiva o meno, soprattutto se si acquista il contratto online. Si tratta dell’opzione più diffusa, soprattutto quando sono più persone – anche giovani – ad avere le chiavi del mezzo.

L’opzione “conducente esperto”

L’opzione “conducente esperto” restringe il campo di coloro che possono guidare l’auto. In genere si tratta di persone al di sopra dei 25 anni di età. L’idea è quella di ridurre i costi di copertura, limitando il rischio a coloro che – almeno in teoria – guidano già da qualche anno. Notiamo che la compagnia, in caso di sinistro con neopatentato alla guida, copre comunque il terzo danneggiato, ma si rivarrà sul contraente. E’ la soluzione standard per chi non ha figli maggiorenni ed è già patentato da un po’.

L’opzione “conducente esclusivo”

Una riduzione veramente drastica del premio la si può però ottenere attivando l’opzione “conducente esclusivo”. Questo perché il rischio si restringe esclusivamente ad una sola persona. E il vantaggio sarà maggiore se il conducente – designato espressamente in polizza – è patentato già da qualche anno. L’opzione del conducente esclusivo può estendersi anche a due nominativi. Ad essere espressamente nominati in polizza come autorizzati alla guida saranno cioè due guidatori esclusivi, in genere marito e moglie.