Aprile 28, 2024
rateizzazione agenzia delle entrate

Può capitare, nella vita, di trovarsi in difficoltà nel pagare i propri debiti col fisco. I lavoratori autonomi ed i professionisti, per esempio, i quali sono tenuti a versare periodicamente i propri contributi e le tasse al fisco, possono talvolta trovarsi in una situazione economica tale da dover rimandare alcuni pagamenti. La rateizzazione Agenzia delle Entrate è un comodo sistema per poter sanare la propria situazione. Vediamo come funziona.

Rateizzazione debito Agenzia delle Entrate

I debiti dei contribuenti verso l’Agenzia delle Entrate, l’Inps, i Comuni, ecc., vengono iscritti a ruolo – ossia inseriti in uno specifico elenco – ed inviati, per la riscossione, all’ente ad esso preposto, che è l’ex Equitalia, oggi Agenzia delle Entrate – Riscossione. Ciò avviene quando i normali avvisi di pagamento da parte dell’ente creditore rimangono inevasi. E’ a questo punto che l’AdE – Riscossione elabora la cosiddetta “cartella di pagamento“. In genere, una volta ricevuta la notifica della cartella, scattano 60 giorni di tempo per poter procedere al saldo. Solamente in alcuni casi è previsto un termine più lungo, pari a 180 giorni. Al termine del periodo, se il debito non viene saldato, l’AdE – Riscossione può procedere al recupero coattivo delle somme dovute, con tutto ciò che ne consegue: fermo amministrativo, ipoteca, pignoramenti.
La rateizzazione Agenzia delle Entrate consente, in caso di temporanea situazione di difficoltà economica, di poter bloccare tutte le procedure cautelari e di recupero forzoso, pagando via via il debito per mezzo di rate mensili.

Come rateizzare i propri debiti verso il fisco

Il contribuente moroso può procedere autonomamente nella presentazione dell’istanza di rateizzazione, collegandosi alla propria area personale sul portale dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Accedendo alo servizio tramite SPID, CIE o Smart Card, è possibile trovare un link diretto alla personale “situazione debitoria“. Una volta presa visione delle cartelle esattoriali, per ognuna di esse è possibile procedere con l’opzione “rateizza adesso“. Se l’importo da dare al fisco non è superiore ai 120.000 €, il sistema consente di suddividere quanto dovuto sino a 72 rate. Il tasso d’interesse applicato è pari al 4,5% annuo per i debiti di natura erariale e del 10,5% annuo per quelli di natura previdenziale ed assistenziale. La procedura è del tutto automatizzata e una volta giunti al termine, si riceve direttamente sulla propria mail un PDF con i bollettini postali, assieme ad un riepilogo delle rate dovute.
Se il debito per singola cartella supera i 120.000 €, è necessario procedere inviando l’istanza tramite gli indirizzi pec riportati nell’apposita modulistica.
E’ sempre possibile richiedere dilazioni di pagamento più lunghe, sino a 120 rate, nel caso si possa dimostrare una situazione economica personale particolarmente difficile. Anche in tal caso va compilato un modulo dedicato, corredato dell’ultima dichiarazione ISEE, ed inviato agli uffici competenti. Tale piano di rateizzazione straordinario viene concesso quando l’importo della rata ordinaria supera il 20% del reddito familiare mensile.

Sospensione e annullamento del debito

Oltre alla rateizzazione ricordiamo che è sempre possibile, se ne esistono i presupposti, richiedere sia la sospensione sia l’annullamento del debito. Se si ritiene che la richiesta di pagamento non sia dovuta, può essere presentata all’AdE – Riscossione una istanza per sospendere il debito. L’ente per la riscossione verificherà a quel punto con il creditore se quanto sostenuto dal contribuente corrisponde o meno a verità.
La procedura per l’annullamento del debito è invece un atto che non coinvolge l’ente preposto alla riscossione, bensì l’ente creditore originario. Come extrema ratio, è infine possibile richiedere l’annullamento di debiti non dovuti facendo ricorso all’autorità giudiziaria competente.