Stiamo vivendo anni difficili. Le piccole e medie imprese e i professionisti subiscono, più di molte altre categorie, le ripercussioni delle crisi mondiali che si avvicendano e, spesso, si sovrappongono l’un l’altra. Per questo motivo riteniamo importante, per un piccolo operatore economico del nostro paese, sapere cos’è e come funziona il Fondo di garanzia per le PMI.
Cos’è il Fondo di garanzia per le PMI
Era la fine del 1996 quando l’allora primo governo Prodi emanò la Legge 662, “Misure di razionalizzazione della finanza pubblica“. In essa, “[…] allo scopo di assicurare una parziale assicurazione ai crediti concessi dagli istituti di credito a favore delle piccole e medie imprese […]”, si sanciva la nascita del Fondo di garanzia, da costituirsi presso il Mediocredito Centrale, finanziato con quattrocento miliardi di lire. Il Fondo è divenuto operativo a partire dall’anno 2000.
Come funziona il Fondo di garanzia per le PMI
L’idea del Fondo è quella di garantire, alle PMI ed ai professionisti, l’accesso al credito, grazie alla propria intermediazione. La garanzia pubblica che il Fondo offre consente infatti, agli operatori economici, di evitare i costi aggiuntivi rappresentati da fidejussioni o da polizze assicurative.
E’ importante sottolineare che il Fondo non eroga direttamente finanziamenti, ma si limita semplicemente ad offrire – su una parte consistente dell’importo finanziabile – la propria garanzia.
Il professionista o la piccola impresa interessata ad accedere ad una fonte di credito – banca, società di leasing ed altri intermediari – deve trattare direttamente con chi eroga il finanziamento e richiedere, a quest’ultimo, che venga acquisita la garanzia pubblica. Un’ulteriore strada possibile è quella di rivolgersi ad un Confidi convenzionato, il quale garantirà esso stesso l’operazione finanziaria in prima battuta e si occuperà successivamente di richiedere la riassicurazione al Fondo. L’intervento del Fondo di garanzia è quindi successivo alla definizione della contrattazione tra le parti, e non impatta sulla definizione dei tassi di interesse applicati né su altre condizioni contrattuali.
A chi è rivolto il Fondo di garanzia
Hanno accesso alle garanzie del Fondo le micro, piccole e medie imprese e i liberi professionisti. Le prime sono definite come segue:
- Micro impresa: con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo (o totale di bilancio annuo) inferiore a 2 milioni di euro;
- Piccola impresa: con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo (o totale di bilancio annuo) tra i 2 e i 10 milioni di euro;
- Media impresa: con meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.
Riguardo ai professionisti, si considerano tali, ai fini dell’accesso al Fondo, gli iscritti agli ordini professionali e alle associazioni professionali riconosciute, titolari di partita IVA.
I finanziamenti garantiti dal Fondo di garanzia
Qualsiasi operazione finanziaria concernente l’attività d’impresa può essere parzialmente garantita grazie all’intervento del Fondo. L’attuale disciplina del Fondo, sotto speciali deroghe conseguenti alla situazione di crisi internazionale che stiamo vivendo, prevede:
- una garanzia sino all’80% dell’importo finanziabile per investimenti;
- analoga garanzia per le operazioni di liquidità in favore di imprese rientranti nelle tre fasce più alte del modello di valutazione del Fondo;
- una garanzia sino all’80% dell’importo finanziabile, qualsiasi sia il fine, per le start up, le start-up innovative e gli incubatori certificati, per le operazioni di microcredito e di importo ridotto;
- una garanzia del 60% per le operazioni di liquidità in favore di imprese rientranti nelle prime due fasce del modello di valutazione del Fondo.
I tempi di risposta sono piuttosto rapidi, visto che il Consiglio di gestione si riunisce due volte a settimana.