Dicembre 12, 2024

Continuiamo la nostra rassegna sulle casse professionali associate all’ADEPP, l’Associazione degli Enti previdenziali privati, dopo averne già affrontate una buona parte in diversi articoli (qui, qui, qui, qui e qui). Questa volta parliamo delle pensioni e delle prestazioni assistenziali degli impiegati agricoli.

L’ENPAIA

L’ENPAIA è l’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura. L’Ente ha oggi un totale di circa 38.000 assicurati tra dirigenti, quadri ed impiegati di oltre 8.000 aziende agricole associate. A partire dai primi anni Sessanta, gli impiegati agricoli hanno l’obbligo di iscrizione all’ENPAIA, la quale si occupa della gestione del loro TFR, del fondo di previdenza di categoria, della loro tutela infortuni. Gli impiegati agricoli godono peraltro anche delle coperture fornite dall’INPS in relazione al trattamento pensionistico, agli assegni familiari, alla disoccupazione, ecc. Il 6% della retribuzione lorda mensile dell’impiegato e dirigente agricolo va ad alimentare il trattamento di fine rapporto del lavoratore il quale, al termine del rapporto lavorativo, riceverà da ENPAIA – e non dal proprio datore – il proprio TFR accantonato. Il fondo di previdenza ENPAIA viene alimentato tramite un prelievo contributivo pari al 4% (di cui l’1,5% a carico del dipendente) del reddito lordo; di questo, l’1% va a copertura del rischio morte ed invalidità permanente e il 3% confluisce nei conti dei singoli associati. Va sottolineato che tale prestazione previdenziale integrativa (rispetto alla prestazione INPS) gode di un tasso di rivalutazione annua composta del 4%, estremamente elevato al giorno d’oggi. Tale conto individuale viene erogato sotto forma di capitale o – al ricorrere di determinati requisiti – come rendita pensionistica in rate bimestrali. L’accesso alla prestazione si ha, in alternativa:

  • al compimento dei 65 anni di età;
  • a seguito di pensionamento INPS;
  • a seguito di riconosciuta invalidità permanente totale ed assoluta;
  • trascorsi sei mesi dalla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro durante i quali non se ne sia instaurato un altro con conseguente diritto alla reiscrizione in ENPAIA;
  • in caso di morte dell’iscritto (prestazione agli eredi).

La copertura infortuni (professionali ed extra-professionali) prestata da ENPAIA ai propri iscritti viene alimentata da un prelievo percentuale sul reddito lordo del lavoratore (2% per i dirigenti, 1% per quadri ed impiegati) e prevede le seguenti prestazioni:

  • indennità giornaliera per invalidità assoluta temporanea;
  • indennità per invalidità permanente assoluta o parziale;
  • indennità per il caso di morte;
  • contributo per l’applicazione di apparecchi protesici e per cure fisioterapiche;
  • indennità di ricovero;
  • prestazioni per malattie professionali.

Periti agrari ed agrotecnici

L’ENPAIA ha istituito, dal 1996, due specifiche gestioni separate dedicate ai periti agrari ed agli agrotecnici che svolgono attività libero professionali. I contributi da versare sono tre:

  • un contributo soggettivo, calcolato in percentuale sul reddito netto (minimo 5%, massimo 30% per i periti; minimo 10%, massimo 26% per gli agrotecnici);
  • un contributo integrativo del 2%, calcolato in percentuale sul volume d’affari;
  • un contributo fisso di maternità.

Le prestazioni previdenziali sono sostanzialmente identiche per le due tipologie di lavoratori e prevedono l’erogazione di:

  • pensione di vecchiaia;
  • pensione di inabilità e invalidità;
  • pensione ai superstiti, indiretta o di reversibilità;
  • indennità di maternità.

Periti agrari ed agrotecnici maturano il diritto alla pensione di vecchiaia al raggiungimento dei 65 anni di età, con una contribuzione minima di almeno cinque anni. La pensione di anzianità (anticipata) può essere richiesta a partire dai 57 anni con almeno 40 anni di contribuzione.