Nel nostro paese, nonostante l’acqua del rubinetto sia generalmente di buona qualità, si preferisce in genere acquistare, per uso potabile, le confezioni da sei bottiglie al supermercato. L’Italia risulta infatti essere la prima nazione europea per il consumo di acqua in bottiglia, che piace al 62% delle famiglie italiane. Nel mondo, siamo secondi solo al Messico per consumo di acque industriali. Come si può immaginare, tutto questo comporta sia una spesa importante per ciascuna famiglia sia un problema ambientale non da poco. Si stima che ogni anno, l’importo medio per l’acquisto si attesti attorno ai 240 € e – cosa assai peggiore – che questo “lusso” degli italiani comporti circa 13,5 miliardi di bottiglie di plastica da riciclare.
E’ anche sulla base di queste riflessioni che nasce il bonus acqua 2023: come richiederlo? come funziona? e quanto spetta? Nel prosieguo cercheremo di rispondere esaurientemente a tutte queste risposte.
Bonus acqua 2023: che cosa è
Il bonus acqua nasce con la Legge di Bilancio del 2021 con l’intento di razionalizzare l’uso dell’acqua potabile e di ridurre lo spreco di plastica. Tale agevolazione è stata prorogata anche per il 2023 e pertanto, per chi avesse acquistato ed istallato, lo sorso anno, sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, è possibile recuperare una parte consistente delle spese.
Bonus acqua 2023: come funziona
Il recupero di quanto speso è pari al 50%, tramite un credito d’imposta. L’importante è tenere presente che l’importo massimo da considerare, sul quale calcolare l’agevolazione è pari a 1.000 € per ogni immobile per le persone fisiche, e pari a 5.000 € per ogni immobile per tutti gli altri (negozi, circoli ricreativi, aziende, ecc.).
A partire dal prossimo 1 febbraio, sino a fine mese, sarà possibile richiedere l’agevolazione per le spese di acquisto ed istallazione effettuate nel corso del 2023. Il bonus non è però stato prorogato per l’anno in corso.
Bonus acqua 2023: come richiederlo
Prima di dettagliare le modalità di invio della domanda di agevolazione, si ricorda che tutte le spese afferenti all’acquisto e all’istallazione debbono essere documentate o tramite fattura elettronica o per mezzo di un documento commerciale dai quali si evinca il codice fiscale del richiedente. Inoltre, il pagamento deve essere tracciabile, pertanto va effettuato con metodi diversi dal contante.
Una volta raccolto tutto il materiale, esso può essere comunicato all’Agenzia delle Entrate. Bonus acqua potabile ed altre agevolazioni si trovano nella sezione Servizi dell’Area riservata della piattaforma AdE. Per accedervi, è necessario munirsi di Spid, CIE o CNS. In particolare, la voce da ricercare è “Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile“.
Trattandosi di un credito di imposta, è utile sapere che il bonus può essere utilizzato per compensare il pagamento delle tasse tramite modello F24. In alternativa, esso può essere integrato nella dichiarazione dei redditi relativa al 2023 – quindi: Modello 730 2024 e Modello Redditi 2024 – ed eventualmente anche in quella degli anni successivi, sino ad esaurimento del credito.
Il sito dell’Agenzia delle Entrate ha una sezione interamente dedicata al Bonus acqua potabile. Da essa, tra l’altro, è possibile trovare e scaricare il Modello di Comunicazione delle spese per il miglioramento dell’acqua potabile e le relative Istruzioni per la compilazione.