Ottobre 12, 2024
Che cos'è la garanzia convenzionale

Quando acquistiamo un bene, sia esso un auto, un dispositivo tecnologico, un elettrodomestico od altro, sappiamo che il prodotto, se difettoso, può essere riportato indietro e scambiato con uno regolarmente funzionante poiché, si dice, “è sotto garanzia”. Ma come funziona esattamente la garanzia? Inoltre: siamo consapevoli che ne esistono di due tipi? Garanzia legale e garanzia convenzionale? Approfondiamo questo tema anche alla luce della riforma del Codice del consumo entrata in vigore lo scorso 1 gennaio 2022.

Che cos’è la garanzia legale

Iniziamo con l’approfondire la garanzia obbligatoria per legge, ovvero la garanzia legale. Il Codice del consumo impone al venditore l’obbligo di tutelare il compratore nel caso in cui il bene acquistato abbia – come si dice – un “difetto di conformità“. Ciò significa che il prodotto acquistato deve essere perfettamente funzionante, non deve cioè avere dei malfunzionamenti, al momento dell’acquisto.
Il consumatore ha diritto, in tali casi, in primo luogo ad una sostituzione o riparazione del bene (“rimedi primari”). Se ciò – per svariati motivi – non fosse possibile, l’alternativa è l’ottenimento di una riduzione del prezzo o la definitiva risoluzione del contratto (“rimendi secondari”).
La durata della garanzia legale, per un oggetto nuovo, è pari a due anni dalla consegna; per un bene usato, la durata può anche essere inferiore ma non minore di un anno.

L’onere della prova

Bisogna comunque stare attenti quando riscontriamo un malfunzionamento in un prodotto appena acquistato, e non aspettare troppo tempo nel denunciare il difetto di conformità.
In primo luogo, bisogna sempre considerare che la normativa impone di denunciare il malfunzionamento entro due mesi dalla scoperta dello stesso.
Inoltre, se il difetto viene denunziato entro sei mesi dall’acquisto, è il venditore a dover dimostrare che il prodotto in realtà funzionava perfettamente quando è stato ceduto. Viceversa, se il difetto dovesse essere palesato al venditore dopo sei mesi dall’acquisto, è onere del compratore provare che il malfunzionamento c’era sin dall’inizio.

Che cos’è la garanzia convenzionale

In aggiunta alla garanzia legale, il venditore o il produttore può aggiungere una garanzia ulteriore, detta garanzia convenzionale o commerciale. In genere si tratta di una estensione della garanzia di legge, in termini di durata (ad esempio, tre anni anziché due) e/o di opzioni risarcitorie possibili (ad esempio, la riparazione a domicilio). L’Art.135 quinquies del Codice del consumo, che disciplina proprio tale garanzia, parla infatti di “[…] offrire al consumatore condizioni più favorevoli.
La garanzia convenzionale è facoltativa, ma una volta esplicitata, essa diviene vincolante per il venditore. Non solo. A vincolare chi vende è addirittura quanto comunicato nell’eventuale messaggio pubblicitario a supporto commerciale della garanzia. Si legge a tal proposito nel già citato Art.135 quinquies: “[s]e le condizioni stabilite nella dichiarazione di garanzia convenzionale sono meno vantaggiose per il consumatore rispetto alle condizioni stabilite nella relativa pubblicità, la garanzia convenzionale vincola secondo le condizioni stabilite nella pubblicità relativa alla garanzia convenzionale […]”. L’idea è quella di disincentivare, attraverso il meccanismo descritto, tutte quelle vendite dal sapore truffaldino, imponendo a chi vende l’obbligo di dover rispettare, suo malgrado, quanto avventatamente promesso.