Aprile 26, 2024
Consorzio Fidi

In qualsiasi istituto di credito si entri, ai giorni d’oggi, ci imbattiamo in una nuova sigla che sintetizza meglio di qualunque altra il core business del luogo: bancassicurazione. Cos’è? Che cosa la differenzia dalle tradizionali agenzie assicurative? Facciamo il punto, anche grazie al Quaderno IVASS dello scorso 24 settembre 2021.

Un po’ di storia

L’integrazione tra mondo assicurativo e mondo bancario può essere fatta risalire ai primi anni Ottanta del secolo scorso. Fu quello infatti il periodo in cui l’investitore italiano iniziò a cercare soluzioni di investimento alternative ai tradizionali prodotti bancari – in primis i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) –  e le polizze vita rappresentarono certamente una buona opzione di scelta. Inoltre, i prodotti assicurativi garantivano agli intermediari alte provvigioni. Pertanto fu abbastanza rapida la creazione di un nuovo canale distributivo per i prodotti vita tramite gli sportelli bancari. In breve tempo, tale rete distributiva raggiunse una elevata capillarità. Oggi si stima addirittura che ben oltre il 40% dei prodotti assicurativi di risparmio ed investimento siano venduti tramite banca.

Sinergie tra banche ed assicurazioni

Se dal lato bancario la vendita di prodotti assicurativi è certamente sinonimo di diversificazione dell’offerta e incremento del bacino di clienti – si pensi al cross selling “automatico” in caso di erogazione di mutui: polizza sulla casa e temporanea caso morte – dal lato assicurativo i vantaggi sono di altro genere ma altrettanto significativi. La distribuzione del prodotto affidata a canali terzi, quali gli sportelli bancari:

  • riduce indubbiamente i costi diretti;
  • aumenta la capillarità nei territori;
  • consente di sfruttare le rilevanti informazioni finanziarie che gli istituti di credito posseggono sulla propria clientela.

Bancassicurazione: partnership finanziaria e commerciale

Due sono i modelli nei quali la sinergia tra banche e assicurazioni si articola nel mercato contemporaneo. Il primo è quello di una vera e propria partnership finanziaria: l’istituto di credito è presente con una quota rilevante nel capitale azionario della compagnia di assicurazione. In alternativa i due soggetti, banca ed assicurazione, costituiscono assieme una nuova entità compartecipata, che opera in esclusiva per l’istituto di credito. Il secondo modello prevede invece, semplicemente, un accordo di distribuzione commerciale tra le parti. In entrambi i casi si possono isolare alcune caratteristiche dei soggetti coinvolti che risultano, più o meno, sempre presenti:

  • gli istituti di credito coinvolti – vuoi come partner finanziari, vuoi come partner commerciali – sono mediamente di grandi dimensioni e capaci di diversificare molto i propri ricavi;
  • le compagnie di assicurazione sono in genere specialistiche, ossia fortemente orientate a quel tipo di prodotto più facilmente collocabile tramite sportello: polizze vita (Unit e Index) e danni non auto (casa, infortuni, malattia).

Partnership finanziaria: alcuni dati

Il Quaderno IVASS n.18 riporta i dati relativi al mercato bancassicurativo per il 2019. Risulta che 29 istituti di credito – rappresentanti ben l’81% dell’attivo complessivo del settore bancario – erano presenti due anni fa, con quote di capitale in 35 compagnie di assicurazione su 101.

Distribuzione dei prodotti assicurativi

Concludiamo con alcune considerazioni sulla distribuzione assicurativa tramite istituti di credito. Nel 2019, anno di raccolta del dato, il 35% dei premi assicurativi veniva raccolto tramite sportello bancario, quasi al pari con la raccolta tradizionale in agenzia (37%). Nei rami vita addirittura la percentuale sale al 43,9%, contro il 23,8% delle agenzie.